Milano: traffico droga guidato da un mercante d’arte legato al boss Imperiale

Al vertice dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio internazionale di droga, smantellata oggi dalle 31 misure cautelari emesse dalla Procura di Milano (21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ci sarebbe un italiano

MILANO – Al vertice dell’organizzazione criminale dedita allo spaccio internazionale di droga, smantellata oggi dalle 31 misure cautelari emesse dalla Procura di Milano (21 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 7 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), ci sarebbe un italiano, pregiudicato di 41 anni, che si occupava dell’intermediazione della droga e titolare di una nota galleria d’arte ad Amsterdam dove di fatto dimorerebbe, e che avrebbe legami con vari narcotrafficanti legati ad associazioni di tipo mafioso, tra cui il noto narcotrafficante Raffaele Imperiale e il latitante Vincenzo Amato.

L’uomo, che nelle chat criptate utilizzava il nickname Banksy, avrebbe avuto una particolare connivenza con Imperiale tanto da aver contribuito, per diverso tempo, a garantire la sua latitanza: dall’attività investigativa, infatti, è emerso come Banksy il trafficante, lo abbia addirittura scortato nella fuga da Kiev a Dubai.

Con Amato invece avrebbe organizzato e finalizzato un’importazione di 617 chili di hashish dalla Spagna verso l’Italia ad agosto 2020, lo stesso mese in cui è stato arrestato un sodale con circa 70 kg di hashish e 30 kg di ketamina in polvere, risultato, quest’ultimo, il più grande carico sequestrato in Italia. Nell’importazione dello stupefacente in territorio lombardo un ruolo attivo è stato svolto da due appartenenti al gruppo degli Hells Angels, che avevano agito come staffetta al carico di droga.

Secondo quanto emerso delle indagini, il broker, contando sull’appoggio di una vasta rete operante sulle rotte di Europa, Sud America e Turchia, sarebbe stato in grado di movimentare in Italia ingenti quantitativi di cocaina, ketamina e hashish attraverso autotrasportatori e ditte conniventi, utilizzando autovetture estere e corrieri sempre diversi tra loro.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome