Missili nel Mar del Giappone, Kim mette pressione a Trump

Venti di guerra tra le due Coree. Il lancio dei due vettori a corto raggio da parte di Kim Jong Un preoccupano Corea del Sud e Giappone. Quella della Corea del Nord è apparsa come un vero e proprio monito oltre che una dimostrazione di essere in possesso di missili balistici di nuova generazione definita dallo stesso Kim “arma tattica di nuovo tipo”.

Ritornano le tensioni

Il test dell’altro giorno sembra gettare polvere sul recente incontro avvenuto al confine delle due Coree (Dmz), tra Kim Jong Un e il presidente americano Donald Trump che sembrava dare una svolta precisa sull’utilizzo del nucleare. L’atteggiamento della Corea del Nord sembra sottolineare la non condivisione nei confronti dell’accordo Usa-Corea del Sud per esercitazioni comuni.

Le preoccupazioni degli alleati

La dimostrazione da parte della Corea del Nord con il lancio dei due missili preoccupa, e non poco, i due alleati Giappone e Corea del Sud. Il lancio è avvenuto a Pyongyang da dove erano già partiti altri tre missili a breve gittata all’inizio di maggio. Un atteggiamento di Kim che giunge dopo che a fine giugno aveva stretto nuovamente la mano a Donald Trump, allentando di molto le tensioni. E anche il giorno dopo la visita in Corea del sud del consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, considerato un ‘falco’.

Le dichiarazioni

“Se erano missili balistici, hanno violato le risoluzioni Onu e lo trovo estremamente deplorevole”, ha commentato il ministro della difesa giapponese Takeshi Iwaya, riferendosi alla lunga serie di sanzioni delle Nazioni Unite. Due lanci che “rappresentano – ha detto il ministero della Difesa della Corea del Sud – una minaccia che non aiuta gli sforzi per allentare le tensioni militari nella penisola coreana“. E dopo gli ultimi avvenimenti sembra essere in forte dubbio l’incontro previsto incontro per la prossima settimana tra il segretario di Stato Usa Mike Pompeo e il ministro degli esteri nordcoreano Ry Yong Ho a margine del forum sulla sicurezza dell’Asia sudorientale a Bangkok. Per gli esperti appare essere una mera tattica per aumentare la pressione su Washington e ricominciare il dialogo da una posizione di forza.
Intanto la Cina invita Usa e Corea del Nord a riaprire i negoziati al più presto.

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