Istat: frenata delle retribuzioni, ma sale la fiducia dei consumatori

Si ferma allo 0,7% la crescita annua delle retribuzioni contrattuali orarie, dimezzando di +1,6% rispetto al mese di maggio. Intanto nei consumatori c’è più ottimismo verso la situazione economica del Bel Paese

Si ferma allo 0,7% la crescita annua delle retribuzioni contrattuali orarie, dimezzando di +1,6% rispetto al mese di maggio. Lo comunica l’Istat. Un’Italia bivalente, viene fuori dai dati, che sottolinea sì la frenata della crescita delle retribuzioni, ma dall’altro canto segnala una visione più positiva dei consumatori verso la nostra economia.

L’aspetto negativo

Nel mese di giugno la crescita annua delle retribuzioni contrattuali orarie ha dunque subito un arresto (0,7%). Un risultato più che dimezzato rispetto a maggio (+1,6%).Si tratta del livello più basso da dicembre 2017. Una brusca frenata che annulla il vantaggio fin qui goduto sui prezzi. A giugno infatti l’inflazione si è attestata allo 0,7%. La forbice quindi si richiude, con tutto ciò che ne consegue in termini di potere d’acquisto. Era ormai da più di un anno, dal maggio 2018, che retribuzioni e inflazione non si riallineavano.

L’aspetto positivo

Intanto nei consumatori c’è più ottimismo verso la situazione economica del Bel Paese risale, infatti nel mese di luglio la fiducia degli italiani (da 109,8 a 113,4), riportandosi ai livelli di gennaio, dopo il calo di giugno. Rialzo sostenuto dalle opinioni sulla situazione economica del Paese.

Meglio anche le imprese

E migliora anche il morale delle imprese (da 99,3 a 101,2) ai massimi da ottobre 2018. Tra i settori produttivi fa eccezione la manifattura, ai minimi da gennaio 2015; nonostante all’interno del comparto ci siano delle componenti in recupero

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