Missione De Luca riuscita a metà

Solo il figlio Piero è stato rieletto, fuori i fedelissimi. Non tornano in Parlamento neanche Topo, Lonardo Mastella e Castiello

NAPOLI (Clara Mattei) – E’ il miglior risultato che il Pd ha realizzato in Campania eppure la missione De Luca è fallita per metà. Il governatore è riuscito a far rieleggere il figlio Piero sotto le insegne di un partito che solo formalmente lo rappresenta (ecco perché è risultato vincente) ma tutti gli altri suoi fedelissimi sono usciti a pezzi dalla battaglia elettorale. Vince il centrodestra anche nel Salernitano nei collegi uninominali di Senato e Camera. Il vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola, candidato del centrosinistra nel collegio uninominale di Salerno si è fermato al 24,43% con il seggio che va a Giuseppe Bicchielli (centrodestra, 36,25%, ma in passato uomo di fiducia del presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis, della Margherita). A Eboli Attilio Pierro (46,74%) della Lega ha superato il consigliere regionale Luca Cascone (centrosinistra, 22,81%). Pierro, che siede in consiglio regionale, dovrà dimettersi facendo entrare nel parlamentino campano Aurelio Tommasetti, ex rettore dell’Università di Salerno e primo dei non eletti nelle scorse elezioni regionali. Al Senato si attesta vincitore Antonio Iannone con il 41,61% dei voti, staccando di molto la candidata del centrosinistra Anna Petrone, pure lei vicina a De Luca, ferma al 24,78%. Insomma, pare proprio che tutti gli sforzi del governatore si siano concentrati sulla rielezione del figliolo, che cinque anni fa fu catapultato da Matteo Renzi a Caserta per strappare, coi resti, un seggio alla Camera. Stavolta è ritornato nella sua terra anzi, come qualcuno ha sentenziato fino dalla presentazione delle liste, confinato. Il padre, più che il figlio, accontentato ma messo nelle condizioni di non nuocere a Letta. Che del resto ci ha pensato a farlo da solo.
Corsa finita anche per un’altra donna delle istituzioni: Sandra Lonardo Mastella. Alleata in Regione con De Luca, la sua formazione “Noi di Centro” correva in solitaria, non avendo trovato sponda con il centrosinistra, come pure l’ex guardasigilli del governo Prodi aveva tentato a inizio crisi dell’esecutivo Draghi. Più di 33mila i voti raccolti nei collegi plurinominali della Camera, che Clemente Mastella considera “un risultato soddisfacente, con una legge elettorale capestro, con poco tempo a disposizione”. Mancata riconferma tra le file della Lega per l’ex sottosegretaria Pina Castiello, che ha perso la sfida dell’uninominale a Torre Del Greco, anche il piddino Lello Topo dovrà dire addio al Parlamento. Stefano Caldoro e Severino Nappi, che speravano nel grande salto dal Centro Direzionale a Roma, resteranno a fare i consiglieri regionali.

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