Moderati-Pd, l’asse vacilla: la Campania unico baluardo

Moderati-Pd, l'asse vacilla: la Campania unico baluardo
Moderati-Pd, l'asse vacilla: la Campania unico baluardo

NAPOLI – In Campania a tenere insieme moderati, Pd e Cinque Stelle c’è Vincenzo De Luca. Ma certo non può bastare per creare una vera coalizione di livello nazionale. Se si esce, infatti, dai confini del territorio regionale, il quadro si complica e non poco. E i primi segnali di disgregamento si stanno avendo un po’ ovunque. La strategia di Enrico Letta, che i suoi luogotenenti stanno evidenziando in ogni occasione utile, è quella di proporre ovunque un ‘modello Manfredi’. A Napoli sono stati tenuti insieme i grillini persino con gli esuli di Forza Italia. E lo stesso modello è stato proposto per le prossime elezioni comunali di Taranto. Ma in Puglia già il quadro è più complicato. Il candidato giallorosso è Rinaldo Melucci, sindaco uscente che nell’idea dei dem dovrebbe vincere già al primo turno.

Tra gli aspiranti leader municipali che gli si contrappongono, però, c’è Walter Musillo, alla testa di una coalizione civica che tiene insieme pezzi di sinistra con l’intero gruppo di partiti del centrodestra. Musillo è ex segretario provinciale del Pd ed è stato candidato alle Regionali a sostegno del governatore Michele Emiliano, che con il campano De Luca ha avuto diversi scontri ma che con lui ha anche tanti, tanti, punti di contatto. Segnale che è possibile eccome che i moderati possano unirsi al centrodestra e rafforzare la coalizione opposta a quella giallorossa. Anche a Palermo c’è grande resistenza anche all’interno del Pd all’allargamento della coalizione ai moderati. E poi ci sono le elezioni per gli enti strumentali a Caserta, dove i moderati sono pronti a strappare la vittoria ai dem. Tre indizi fanno una prova. E i segnali che mettere tutti d’accordo, anche in vista delle prossime politiche, per Letta sarà impresa non semplice.  Anche perché per le Politiche ci sono le poltrone degli uscenti da garantire e le ambizioni di tanti volti nuovi che soprattutto tra i moderati cercano un posto tra Montecitorio e Palazzo Madama. Il modello ‘Manfredi’, o modello ‘De Luca’ regge in Campania e il tempo stringe per estenderlo, nonostante gli annunci dei dem. Letta ci lavora e le prossime consultazioni saranno un test fondamentale per la nuova coalizione. E un vantaggio per Forza Italia e per chi sta costruendo dietro le quinte, ma fino a un certo punto, il nuovo Grande Centro.

In attesa di quelli che saranno i risultati elettorali, però, il Pd non cala l’attenzione su Napoli e sulla Campania. Oggi farà tappa il tour dem di ‘Avvicina’ organizzato dal gruppo del Senato sul Pnrr. Ieri sera Alan Ferrari, vice presidente e coordinatore del progetto ‘Avvicina’, Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd, Valeria Valente, Franco Mirabelli, Stefano Collina, Daniele Manca, Paola Boldrini, Eugenio Comincini, Gianni Pittella, Valeria Fedeli e Salvatore Margiotta a colloquio con Don Antonio Loffredo, la Fondazione di Comunità San Gennaro e la Cooperativa ‘La Paranza’. Stamattina i parlamentari del Pd, avranno un incontro con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, prima di dialogare con il sindaco Gaetano Manfredi, con Ance Campania e con delegazioni di Cgil, Cisl e Uil, nella sede Ance. Alle 12.30 si svolgerà, nella sede della Regione, un incontro con il presidente Vincenzo De Luca. Alle 13.30 è prevista la visita alla Fondazione Foqus e un incontro con la presidente Rachele Furfaro e con il presidente della Fondazione per il Sud Carlo Borgomeo. Nel pomeriggio il confronto con la Fondazione Polis e la conclusione a San Giovanni a Teduccio sul progetto di Napoli Est.

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