Molteni&C copiata in Cina. Avviata azione legale: riconosciuti diritti di proprietà intellettuale e risarcimento del danno

I cloni segnalati dall’area manager del gruppo di istanza nel Paese asiatico. Già nel 2018 in una fiera del mobile di Shanghai era stato scoperta un’azienda che sotto il marchio Hothing proponeva prodotti identici a quello commercializzati da una delle principali realtà italiane dell’arredo-design, con sede a Giussano, in Brianza

MILANO – Molteni&C, copiata in Cina. I cloni segnalati dall’area manager del gruppo di istanza nel Paese asiatico. Già nel 2018 in una fiera del mobile di Shanghai era stato scoperta un’azienda che sotto il marchio Hothing proponeva prodotti identici a quelli commercializzati da una delle principali realtà italiane dell’arredo-design “uguali identici ai nostri – dice Marco Piscitelli, managing director di Molteni Group con sede a Giussano, in Brianza – copie fedelissime”.

Chi è Molteni

Oggi Molteni&C fondata nel 1934 a Giussano in provincia di Milano da Angelo Molteni, risulta essere la più grande delle quattro aziende del gruppo impegnate nell’arredo design, per un totale di 365 milioni di fatturato consolidato e mille dipendenti in tutto il mondo. In Cina è presente con otto flagship store e tre shop-in-shop.

L’azione legale

Ad operare i falsi c’erano tre società cinesi contro le quali la società italiana ha avviato un’azione legale: “Abbiamo coinvolto l’ambasciata a Pechino e attivato tutti i canali istituzionali – spiega ancora Piscitelli –  non potevamo rimanere inermi di fronte a un fatto che arrecava un grave danno economico e di immagine al nostro marchio, oltretutto su un mercato in cui stiamo investendo molto”. Ma pare che le lettere di diffida non abbiano avuto seguito “perciò – continua Piscitelli – abbiamo deciso di affidarci a un importante studio legale americano, specializzato in cause di questo genere, con lunga esperienza anche in Cina”. E’ dal 2019 che è stato avviato l’iter giudiziario  presso la Corte di Nanchino conclusosi solo lo scorso mese di febbraio, con una negoziazione a favore dell’azienda di Giussano.

La scoperta

Ad operare i falsi una vera e propria associazione organizzata in maniera capillare: “Abbiamo scoperto che dietro questa vicenda c’erano tre società –  spiega Piscitelli – la Hothing che commercializzava i prodotti, controllata da un’altra società che li produceva, e anche un rivenditore finale che distribuiva i prodotti: ben 108 pezzi a marchio Hothing che erano imitazioni di buona parte del catalogo del brand italiano. La strada della transazione è stata la scelta migliore.  Abbiamo ottenuto tutto quello che volevamo”.

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