L’Ocse trema per l’ascesa populista, segni di isterismo in Europa

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico identifica come negativo il momento di cambiamento di alcuni Paesi dell’Eurozona. A rischio la crescita anche per l’aumento di misure protezioniste americane

in foto Matteo Salvini, Luigi Di Maio

PARIGI – Mostra segni di chiaro isterismo l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico su quanto sta avvenendo in Europa e in Italia nello specifico. L’avanzata di partiti ‘populisti’ preoccupa e non poco. “Un evento politico negativo come l’ascesa di partiti populisti in alcuni Paesi dell’area euro, associato all’architettura incompiuta dell’Eurozona, potrebbe portare ad un ripido aumento della ridenominazione del rischio. E alla perdita di accesso al mercato per alcuni debiti sovrani della zona euro”. Così scrivono dalla sede parigina nell’ultimo rapporto sulla zona euro a proposito dei rischi che pesano sulle prospettive di crescita”.

La bacchettata a Trump

Anche l’aumento di misure protezioniste è segnalato tra i rischi, con chiaro riferimento ai dazi imposti dalla politica di Trump nel nuovo continente a difesa dell’economia nazionale. “Una più rapida soluzione sull’alto livello di crediti deteriorati in diversi Paesi sarebbe cruciale per facilitare lo sviluppo del credito e la trasmissione della politica monetaria. Anche se in discesa, sono sempre alti in alcuni Paesi colpiti dalla crisi. In Italia al momento sono più alti che in Irlanda”. Un’accelerazione della soluzione è la chiave per espandere il credito bancario, visto che l’alto livello è ancora un “problema per la stabilità finanziaria”.

Il rapporto Ocse

L’Eurozona sta crescendo in modo “robusto”. E i Paesi dovrebbero approfittare dell’espansione per “migliorare la loro posizione di bilancio”. In particolare, quelli ad alto debito “dovrebbero assicurarne una discesa significativa” consapevoli che “il consolidamento di bilancio è desiderabile quando i tempi sono buoni”. Lo scrive l’Ocse nel rapporto 2018 sull’economia dell’Eurozona. Secondo l’Ocse bisognerebbe anche semplificare le regole del Patto, “mantenendo la necessaria flessibilità per tenere in considerazione la situazione economica”.

Cos’è l’Ocse

E’ un’organizzazione internazionale di studi economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un’economia di mercato. L’organizzazione svolge prevalentemente un ruolo di assemblea consultiva. Si punta alla risoluzione dei problemi comuni, all’identificazione di pratiche commerciali e al coordinamento delle politiche degli Stati. Conta 36 paesi membri e ha sede a Parigi, nello Château de la Muette.

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