È morto dopo un mese di agonia Ulderico Esposito, il tabaccaio aggredito nella metropolitana di Napoli

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi

NAPOLI – È morto dopo un mese di agonia Ulderico Esposito, il tabaccaio aggredito da un africano nella metropolitana di Napoli per mano di un extracomunitario. Uno di quei criminali  definiti ‘arricchimento’ dalla sinistra italiana, che ha pensato bene di imporre la legge della Savana a chi, ogni mattina, andava a svolgere il proprio lavoro con onestà e dedizione.

Chi era la vittima

Aveva 52 anni Ulderico Esposito, e lavorava presso la tabaccheria all’interno della stazione Chiaiano della Linea 1 della metropolitana di Napoli. Un italiano come tanti che lavorava e pagava le tasse e che, dopo quasi un mese di agonia ha dovuto arrendersi in un letto dell’ospedale del Cardarelli di Napoli dove era stato ricoverato per una grave emorragia cerebrale causata dall’aggressione del criminale nigeriano

Salvini

Sulla vicenda intervenne anche il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini assicurando che “il nigeriano sarà espulso col decreto Sicurezza, in Italia non c’è più spazio per clandestini e criminali”.

Federazione italiana tabaccai

Intervenne allora anche la Federazione Italiana Tabaccai, attraverso il presidente, Francesco Marigliano, che espresse la volontà di “preghiera per il collega aggredito”.

L’ipocrisia di De Magistris

Si era mosso persino il sindaco di Napoli, De Magistris, uno dei fautori dell’immigrazione clandestina recandosi in ospedale per portare la solidarietà propria e delle istituzioni ai familiari

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