Musei, via a bando per 13 direttori. Franceschini: “Conta il merito non la nazionalità”

Dalla Galleria Borghese al Parco Archeologico di Sibari fino al Vittoriano e Palazzo Venezia: sono tredici gli istituti culturali statali dotati di autonomia messi a bando con procedura di selezione internazionale da parte del Mibact.

ROMA– Dalla Galleria Borghese al Parco Archeologico di Sibari fino al Vittoriano e Palazzo Venezia: sono tredici gli istituti culturali statali dotati di autonomia messi a bando con procedura di selezione internazionale da parte del Mibact. Un concorso aperto a tutti perché, come sottolinea il ministro Dario Franceschini: “In cultura non esiste italiano o straniero, esistono il curriculum e il progetto migliore. Stiamo offrendo una grande opportunità”.

Nessuna caso

Una polemica, quella dell’internazionalità dei bandi, “provinciale” e che “è stata spazzata via dai fatti”. I numeri del resto parlano chiaro. Dal 2014, anno della riforma voluta dall’attuale responsabile del Mibact, i visitatori nei soli musei statali italiani sono cresciuti del 34,1%, con una conseguente impennata degli incassi. Un aumento che non si è verificato solamente nei grandi musei ma anche in quelli più piccoli. “L’incrocio tra autonomia e qualità dei direttori si è dimostrato un mix vincente per i musei e per lo sviluppo dei territori”, argomenta ancora Franceschini che, poi, si sofferma sull’istituzione delle domeniche gratuite dove “ci sono stati più spettatori nei musei che negli stadi di Serie A”.

Le sedi

Gli istituti per cui il Ministero cerca un direttore sono la galleria Borghese di Roma; il museo nazionale Romano; il Vittoriano e palazzo Venezia; la biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini di Napoli; la galleria nazionale delle Marche di Urbino; il museo archeologico nazionale di Cagliari; il museo nazionale d’Abruzzo dell’Aquila; il museo nazionale di Matera; il palazzo Ducale di Mantova; il palazzo reale di Napoli; il parco archeologico di Ostia antica; il parco archeologico di Sibari; la pinacoteca nazionale di Bologna.

Le candidature saranno esaminate da una commissione di 5 membri individuati tra esperti di chiara fama nel settore del patrimonio culturale nominati dal ministro. I candidati più idonei, fino a un massimo di dieci per ciascun istituto, verranno convocati per un colloquio all’esito del quale la commissione individuerà una terna di candidati per ogni struttura da sottoporre al Ministro e al Direttore generale Musei. L’incarico avrà una durata di 4 anni e può essere rinnovato per altri 4 anni. Le iscrizioni per gli interessati scadranno alle 12 del 3 marzo 2020.

Di Andrea Capello

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