Mutilazioni genitali, ambasciatore italiano all’Onu per ‘tolleranza zero’

Tolleranza zero contro le mutilazioni femminili. Nella giornata internazionale dedicata a questa pratica, che rappresenta una violazione dei diritti umani delle ragazze e delle donne, si è svolto al Palais des Nations di Ginevra un evento di sensibilizzazione.

Foto Palazzo Chigi/Tiberio Barchielli/LaPresse

MILANO – Tolleranza zero contro le mutilazioni femminili. Nella giornata internazionale dedicata a questa pratica, che rappresenta una violazione dei diritti umani delle ragazze e delle donne, si è svolto al Palais des Nations di Ginevra un evento di sensibilizzazione. L’evento co-sponsorizzato dall’Italia e organizzato dal Fondo delle Nazioni unite per la popolazione. Ciò in partnership con l’ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani. Inoltre il fondo delle Nazioni unite per l’infanzia, l’agenzia delle Nazioni unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile e l’Organizzazione mondiale della sanità. L’ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, rappresentante permanente d’Italia alle Nazioni unite a Ginevra, è intervenuto all’evento organizzato. Ciò per ricordare la necessità di tradurre le decisioni politiche in azioni concrete per attuare la tolleranza zero entro il 2030, ha fatto sapere la Farnesina.

Le richieste

Inoltre, ha esortato ad aumentare gli sforzi per raggiungere, entro il 2030, l’obiettivo 5.3 dell’Agenda 2030. Questo specificamente prevede la fine di tutte le pratiche dannose tradizionali. Pratiche come le MGF e i matrimoni forzati. L’Italia, grazie alla legge del 9 gennaio 2006 n.7, vanta una best practice riconosciuta dalle stesse Nazioni unite. Tanto per le norme che perseguono le mutilazioni genitali femminili quanto per l’attività di sensibilizzazione sviluppate, tra l’altro, in diversi progetti condotti dal dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri. Anche con il coinvolgimento della società civile e di ong. Sul piano internazionale l’Italia, oltre a farsi promotrice e sostenitrice di tutte le risoluzioni Onu tese a porre fine alle mutilazioni genitali femminili , ha sostenuto, con un contributo di circa 20 milioni di euro negli ultimi 10 anni, progetti e attività in quei Paesi dove la pratica di tale barbarie risulta ancora diffusa.

LaPresse

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