Napoli. Agguato alla Sanità, due feriti

Le vittime sono 18enni, uno centrato alla nuca e l’altro all’altezza del cuore. Il raid dei sicari nella notte nel quartiere Stella, si batte la pista della punizione ma non si esclude lo scambio di persona

NAPOLI – La segnalazione di spari è arrivata in piena notte, a squarciare il silenzio di un’afosa notte d’estate. Non erano fuochi d’artificio o ‘botti’, come li chiamano tra i vicoli e ai quali gli abitanti dei vicoli sono abituati. Erano spari, colpi di pistola. E purtroppo chi abita in certe zone li riconosce, è abituato anche a quelli. Agli spari, alle ‘botte’, così chiamati nello slang metropolitano. Si trattava di un agguato. Una telefonata è partita ed ha allertato il 113: “Venite, hanno sparato alla Sanità”. Lampeggianti blu e sirene, in pochi minuti le pattuglie del commissariato San Carlo all’Arena e Montecalvario si sono recate sul posto. A terra la scena era di quelle tristemente consuete. Grosse chiazze di sangue e bossoli, tanti. Otto in tutto quelli repertati all’angolo tra in via Arena alla Sanità e via Sanità.

A terra non c’erano corpi. I feriti erano due giovani incensurati residenti nella zona, entrambi nello stesso stabile in vico Maresca. Sono stati trasportati a tutta velocità da qualcuno presso l’ospedale Vecchio Pellegrini della Pignasecca, un presidio sanitario tra i più gettonati quando si verificano fatti di sangue nella zona del centro storico. Feriti due 18enni, Antonio Testa e Ciro Vecchione. Non si tratta dell’ennesima rapina finita male, il raid ha più il sapore della spedizione punitiva, dell’azione mirata. Sì, perché Testa è stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco alla nuca. Uno lo ha colpito al capo di striscio, mentre l’altro è entrato e uscito senza ledere organi vitali. Per il personale medico il giovane non è in pericolo di vita. Così come non rischia l’altro 18enne amico di Testa che invece presentava un foro di entrata nell’emitorace sinistro, all’altezza del cuore, e un foro di uscita in prossimità del braccio.

Che non siano morti è stato un vero e proprio miracolo. Resta da capire chi potesse volere morti i due ragazzi della Sanità. Secondo alcune testimonianze acquisite sul luogo del raid, il commando era costituito da due scooter di grossa cilindrata con a bordo quattro persone delle quali due armate. I poliziotti hanno acquisito i vide di tutte le telecamere installate (e funzionanti) alla Sanità per venire a capo di elementi utili a riconoscere i soggetti coinvolti nell’incursione armata e cercare di dare loro un nome e un volto. Non solo. In questo modo si cercherà di identificare chi abbia aiutato i due ragazzi trasportandoli in ospedale e, di fatto, salvando loro la vita. E veniamo alle indagini sul raid.

Tutto gira intorno al movente, alla causa che ha portato quattro persone armate a prendersela con due 18enni. A ‘punirli’ al punto di cercare di ucciderli. E sparando con l’intento di farlo. Centrando uno alla testa e uno all’altezza del cuore e non riuscendoci per un mero caso fortuito. Una lite finita male? Uno scambio di persona? Le indagini sono aperte ad ogni ipotesi. Quello che resta è il senso di insicurezza in una città che si sta facendo sempre più pericolosa. Le tracce del raid sono state trovate anche ieri mattina quando la polizia ha effettuato un nuovo sopralluogo. Quando sono emersi fori di proiettile che hanno centrato il vetro di un portone. E’ stato un agguato e la pista è quella della criminalità.

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