Napoli, droga al rione Traiano: 3 arresti NOMI E FOTO

NAPOLI – Sono andati a colpo sicuro. Sapevano di trovarli all’opera, soprattutto a quell’ora, quando la piazza di spaccio fa il pieno di clienti. Si trattava soltanto di scegliere il momento giusto. Tre persone sono finite in manette con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli indagati rispondono ai nomi di Vincenzo Ambrosio, di 30 anni, Francesco Palumbo, 24enne (detto Checcho), e Franco Nocera, di 43 anni. Il terzetto è stato sorpreso a trattare sostanze stupefacenti in un alloggio non abitato, uno dei tanti che, al Rione Traiano, la malavita organizzata sa come adoperare a proprio piacimento, allestendo vere e proprie centrali dello spaccio di droga.
Dall’operazione dei carabinieri emerge un dettaglio che rappresenta un metodo ormai tipico dei ‘signori della droga’, quello di sorvegliare la strada con sistemi di videosorveglianza.

Un modo per scappare in tempo in caso di irruzione delle forze dell’ordine. Nonostante gli ‘occhi elettronici’ puntati verso la via pubblica, i tre non sono riusciti a sfuggire alle manette. L’operazione porta la firma dei carabinieri del nucleo operativo di Bagnoli. I militari dell’Arma li hanno intercettati in un alloggio in viale Traiano. Un’autentica ‘picchiata’, quella dei carabinieri, che in quel locale si sono recati di proposito, non durante un servizio di monitoraggio del territorio. Un blitz in piena regola che ha permesso agli uomini in divisa di sferrare l’ennesima spallata al business dei narcotici, maggiore fonte di approvvigionamento per le cosche di Napoli e provincia. Bloccati e perquisiti, sono stati trovati in possesso di 8 grammi di hashish e altrettanti di cocaina.

Nelle loro disponibilità anche materiale per il confezionamento delle dosi, un impianto di videosorveglianza e 1.528 euro in contante ritenuto provento di spaccio. Finiti in manette prima di poter fuggire, sono stati condotti in caserma per le formalità di rito. Naturali conseguenze sono state l’arresto e il conseguente trasferimento, nel cuore della notte, in carcere, dove attendono di essere giudicati. Nelle prossime ore potranno far valere le proprie ragioni e spiegare la propria verità a un giudice. Sullo sfondo si intravede la solita sagoma della camorra. La zona dove sono stati fermati Ambrosio, Palumbo e Nocera è sotto l’influenza criminale del gruppo del ras Francesco Festinese, storico satellite della galassia malavitosa del clan Petrone-Puccinelli, i ‘6.14’, per dirla con il gergo utilizzato dai giovanissimi della cosca. Gli ambienti criminali di Soccavo e Rione Traiano sono in fibrillazione. La settimana scorsa i carabinieri hanno arrestato Ciro Granillo del clan Grimaldi, sorpreso armato in auto con Pasquale Grimaldi, figlio del capoclan Ciro Settirò che se ne andava in giro con un giubbotto antiproiettile. L’altra notte il blitz con triplice arresto in viale Traiano. In mezzo un quartiere che vorrebbe scrollarsi di dosso il peso di vivere in una zona completamente soggiogata dalla camorra e dai suoi obiettivi, dai suoi business e dai suoi interessi, dai suoi ritmi e dalla sua prepotenza. Dall’assenza di regole.


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