Napoli, faida per occupare la Sanità. Scontro tra clan ai Miracoli

Gli inquirenti: il ras rischia di entrare in contrasto con i Contini

Napoli - Rione Sanità

NAPOLI – Al rione Sanità la tensione è altissima. C’è un nuovo boss di Santa Maria Antesaecula, che ha già assoggettato tutte le famiglie locali. E vuole andare oltre. Ma ora è in contrasto con i Contini, che mirano ad entrare nella Sanità. E dietro di loro c’è la corazzata pesante, l’Alleanza di Secondigliano. Il nuovo fronte è la parte bassa del rione, la zona dei Miracoli è diventata rovente all’improvviso. E per gli analisti della questura, sarà qui l’epicentro dello scontro. Soprattutto di notte. Batterie in moto provano a ‘segnare’ il territorio. E’ un confronto in fase iniziale, di studio. Con appostamenti e stazionamenti di gruppi di scooter in alcuni isolati. Serve per farsi vedere. Ma le ‘sentinelle’ delle forze dell’ordine registrano un cambio di passo. Qualcosa è cambiato nelle ultime ore. Potrebbe già esserci stato il casus belli. Insomma una accelerazione. E i Miracoli sono diventati una ‘polveriera’. Gli agenti e i carabinieri temono una escalation qui, dopo gli avvertamenti: i segnali lanciati dai clan locali. Tremano i vicoli nel centro storico, dopo i blitz che hanno smantellato i Vastarella e i Sequino. Ci sono anche i Contini, che stanno provando a occupare militarmente il rione. E ora trovano la strada sbarrata dagli ‘emergenti’: un gruppo criminale autoctono (forte e indipendente), capeggiato da un ras giovane di Santa Maria Antesaecula. Il nuovo clan della Sanità è spalleggiato dalle ‘paranze’ locali: “Meglio essere comandati da gente del posto, che dall’Alleanza di Secondigliano”. E’ sempre stato così. Già con i Lo Russo di Miano, le cosche del centro erano arrivate ai ferri corti più volte. Scatenando faide e tensioni continue. Ma la partita è appena cominciata. Sul fronte opposto i Contini controllano un ampio territorio. Il quartier generale è al Vasto. E arrivano fino a Capodichino, viale Umberto Maddalena, al rione Amicizia, a piazza Carlo III e nella zona intorno a via Carlo De Marco all’Arenaccia. Da qui il rione Sanità è a un passo. Il nuovo boss ha colmato un vuoto di potere dopo retate e pentimenti nei vecchi cartelli criminali. Ma sulla Sanità ci sono anche le mire espansionistiche dei Contini. Anche loro vogliono approfittare del vuoto di potere per mettere le mani sul rione ricco di attività commerciali e piazze di spaccio. Il rischio è uno scontro frontale. Ecco perché è scattato lo stato di allerta delle forze dell’ordine e della Procura. Difficile che una cosca locale accetti l’ingerenza di un gruppo esterno. Ed è quasi impossibile mettersi d’accordo. L’intesa è improponibile. Cosa succederà? Saranno i fatti a raccontarlo nelle prossime ore. Intanto Il clan degli emergenti per ora ha trovato la strada spianata, dopo i blitz con decine di arresti, che hanno azzerato i Vastarella e i Sequino in poche settimane. L’ultima ‘stangata’ a settembre. Con le condanne in Appello per i Sequino e i Vastarella: inflitti in totale due secoli di carcere. In secondo grado i giudici hanno deciso un secolo di ‘sconto’: sentenza riformata per 24, cinque le conferme. Lo ha stabilito la Corte d’Appello nei confronti di 29 persone, alcune ritenute esponenti dei clan Sequino e Vastarella ed accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, porto abusivo di armi e spaccio di stupefacenti. Condanne in alcuni casi pesanti. Per Antonio Vastarella 15 anni e 8 mesi, per Patrizio Vastarella 20 anni. Per Giovanni Sequino 14 anni (in primo grado 20 anni, accolte le richieste dei suoi legali, Anna Pedata e Leopoldo Perone), suo padre Nicola Sequino ha avuto 8 anni. Per Salvatore Sequino 16 anni e 10 mesi in continuazione. Coinvolti nel febbraio del 2019 nel maxiblitz dei carabinieri nei confronti di diversi soggetti ritenuti organici, o vicini al clan Sequino, che si contendeva la Sanità coi Vastarella a colpi di ‘stese’.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome