Napoli, faida tra babyboss ai Quartieri: tutti contro tutti nei vicoli

Svolta sull’agguato al 15enne: trovata la moto dei killer

NAPOLI – Quartieri Spagnoli ad alta tensione. Tutti contro tutti, saltati gli equilibri tra i clan. E ora anche i babyboss si fanno la guerra. Tutte le notti girano nei vicoli centauri armati. Gli investigatori hanno raccolto elementi per ritenere che la faida con il Cavone non sia finita. Anzi. La mappa racconta una profonda frammentazione, che genera fibrillazioni continue. Così diversi isolati sono diventati roccaforti blindate per i clan. Nel blocco centrale c’è il cartello Masiello-Esposito, nel lato Pignasecca è egemone il gruppo di Eduardo Saltalamacchia, sul lato di Sant’Anna di Palazzo e a ridosso di piazza Trieste e Trento ci sono i Fraulella-Nocerino. Mentre nella parte alta c’è il gruppo della ‘Sposa’.

Un tempo qui regnava la pace. Ora si guardano sott’occhio. E gli inquirenti cercano di intuirne le mosse. Una impresa in un dedalo di vicoli stretti. Intanto arriva la svolta nelle indagini sull’agguato al 15enne in via Guglielmo Sanfelice. Trovato lo scooter dei killer: abbandonato a pochi metri dal luogo del ferimento. E’ un Honda Sh bianco (sequestrato per i rilievi tecnici). Secondo i testimoni, la Smart ha fatto una manovra improvvisa, dopo i primi spari, costringendo i centauri a lasciare la moto a terra e a fuggire a piedi. La squadra mobile ha rintracciato il proprietario dello scooter (un 46enne dei Quartieri Spagnoli) e lo ha sottoposto all’esame stub, per verificare eventuali tracce di polvere da sparo sulle mani. Nella stessa notte (due ore dopo gli spari) si è presentato ai carabinieri per denunciare il furto dello scooter parcheggiato in via Santa Maria Ognibene. Il 15enne collabora poco con le forze dell’ordine e le circostanze dell’assalto di fuoco sono poco chiare. Di certo gli investigatori tendono a escludere la rapina. Il ragazzo era in macchina con il padre.

I centauri hanno fatto fuoco solo verso il minore, colpendolo alle gambe. Senza dire una parola e chiedere nulla. E’ incensurato. Gli investigatori hanno accertato che il padre è imparentato con gli Esposito di Bagnoli, ma è un dettaglio che non c’entra con la sparatoria: l’obiettivo del raid era il figlio. Gli inquirenti sospettano una lite. Ma dietro potrebbe esserci molto di più. Il 15enne è stato ricoverato all’ospedale dei Pellegrini, per una pallottola conficcata in un gluteo. La prognosi è di 41 giorni. Ma poco più tardi ha lasciato il pronto soccorso.

Così la vittima ha ricostruito l’agguato: si trovava nei pressi di piazza Bovio, tra via Guglielmo Sanfelice e piazzetta di Porto, quando due sconosciuti su uno scooter si sono avvicinati sparandogli contro due proiettili. Insomma tutto in pochi minuti. Molto di più potranno dire le telecamere di sorveglianza nella zona. La polizia ha requisito alcuni filmati. Qui ci sono diversi negozi. Intanto in queste ore la tensione ai Quartieri Spagnoli è salita ai massimi livelli. Dopo una escalation di stese e agguati. Qualcosa qui è successo e gli investigatori lavorano, per ricostruire gli scenari. E’ un fatto che i centauri pattuglino vico Lungo San Matteo fino all’alba. Se ne sono accorti gli abitanti, che hanno avvertito le forze dell’ordine. Sfrecciano in moto. Si sentono i motori rombare nei vicoli. C’è il sospetto che siano armati.

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