Napoli. Giunta, Manfredi chiude agli eletti

Restano fuori Sergio D’Angelo e Amato. Per l’area degli ‘Azzurri’ si pensa a Miraglia

NAPOLI – “Aspettiamo che il professore Manfredi renda noto il calendario degli esami”: scherza ma non troppo l’esponente della maggioranza che ha sostenuto il neosindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, quando commenta con Cronache l’attesa dei responsabili delle liste. Attesa di un incontro con il sindaco, attesa che si inizi almeno a chiarire quali saranno i metodi per la composizione della nuova giunta. Per adesso, l’unica cosa certa è che Manfredi non chiamerà in giunta consiglieri eletti: una doccia fredda, tra gli altri, per Sergio D’Angelo, eletto con Napoli Solidale, Nino Simeone (Napoli Libera) ed Enza Amato (Pd), che erano considerati tra i papabili per un posto da assessore. Simeone e la Amato a questo punto puntano tutto sulla presidenza del consiglio comunale, mentre si spalancano le porte di un assessorato per il segretario metropolitano dei Dem, Marco Sarracino, o per il presidente, Paolo Mancuso. Un assessore, ricordiamolo sempre, è già stato “nominato” dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca: si tratta dell’ex questore di Napoli, Antonio De Jesu, indicato dal governatore come titolare della delega alla Sicurezza ancor prima delle elezioni. Manfredi chiamerà nel governo cittadino altri tecnici, a partire dal fedelissimo Edoardo Cosenza.

Azzurri per Napoli potrebbe esprimere in giunta Caterina Miraglia, già assessore regionale di Stefano Caldoro, nonché madre di Stanislao Lanzotti, leader della componente “ex forzista” della lista. Tramontano le speranze di un incarico da assessore per il manager Riccardo Monti. “Sulla giunta stiamo facendo delle riflessioni”, commenta Manfredi a margine della direzione provinciale del Pd, alla quale ha preso parte anche Francesco Boccia, responsabile Enti locali del partito, “cercheremo di avere tempi brevi, perché la città ha bisogno di essere governata. Una giunta di alto profilo, che sia in grado di rispondere alle esigenze della città, che sono tante, soprattutto considerando che troviamo un’amministrazione in condizioni molto difficili”. “Napoli”, sottolinea Boccia, intervenendo in direzione, “con la guida di Gaetano Manfredi, sarà un laboratorio nazionale per l’unità della coalizione e per le capacità del sindaco. Il riscatto del sud passa attraverso la crescita di Napoli nell’industria, nell’innovazione, nella cultura, nel turismo. Finalmente Partito Democratico, centrosinistra e M5s si sono presentati uniti e i risultati si sono visti. Con Manfredi”, aggiunge Boccia, “finisce la stagione dei conflitti e inizia l’era di una Napoli laboriosa e proiettata verso il futuro”.
Curiosità per la scelta dell’assessore del M5s: in molti considerano favorito l’ex ministro Sergio Costa.

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