Napoli, i cittadini “chiudono” l’Oasi Cerlone

Nastro di sicurezza contro il degrado e cartelli sui muri: “Questa piazza fa schifo”

NAPOLI – Sono tante le zone di Napoli in cui da mesi non si vede l’ombra di uno spazzino, ma Fuorigrotta è certamente tra quelle più abbandonate a sé stesse. Simbolo del degrado in cui questo quartiere versa è l’Oasi Cerlone, un tempo luogo di ritrovo di ragazzini, famiglie e anziani, oggi ridotta a un luogo si passaggio dimenticato da tutti. Rifiuti di ogni genere giacciono da tempo tra le aiuole di questo ormai ex parco, alla cui pulizia ci pensa solo qualche volontario.

“Siamo disperati, non meritiamo questo trattamento. La piazza è morta, è ridotta a una discarica. Prima qui facevo tante piacevoli passeggiate, ora invece mi fa ribrezzo camminare per questi viali”, denuncia Antonio Merolla. “I politici qui vengono solo a raccogliere voti, poi passata la campagna elettorale si dimenticano delle promesse fatte”, afferma Rosario Coglitore. Lunedì scorso dei teppisti hanno dato fuoco a del materiale, inscenando un cosiddetto “fuocarazzo”, vale a dire un rogo di piccole dimensioni che impegna maggiormente i vigili del fuoco proprio nel periodo dopo le feste natalizie. A tre giorni di distanza dallo spegnimento delle fiamme, i resti dell’incendio sono ancora tutti lì. Casse di legno carbonizzate e un cestino gettacarte ormai inutilizzabile sono al centro della piazzetta, a pochi metri da un bellissimo mosaico che circonda delle panchine in cemento. Disgustati da tanto abbandono, i cittadini si sono ribellati allo squallore di quella che è tutto fuorché una “Oasi”, tappezzando l’intera piazzetta con dei cartelli di polemica e di provocazione. “Cari consiglieri, questa piazza fa schifo”, recitano i fogli, affissi sui tronchi di alberi e sui muri sporchi. Ma la provocazione è andata oltre: la piazza è stata ‘chiusa’ da qualcuno che, con del nastro di sicurezza, intende così sfidare il Comune.

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