Napoli, i Troncone prendono Fuorigrotta. Via i Volpe-Baratto dal quartiere

Gli investigatori: i reduci si sono rintanati nel rione della ‘99’ e hanno cercato rifugio

NAPOLI – I Troncone hanno preso il controllo di Fuorigrotta, cacciando i Volpe-Baratto. Hanno fatto capire che non c’è spazio per nessuno. E i reduci dei Volpe hanno deciso di lasciare il campo. Si sono rintanati nella 99. Qui hanno chiesto aiuto alle paranze locali (Sorianiello-Mazzaccaro). Ma la faida è appena cominciata. Tutto il gruppo Troncone sarebbe sceso in guerra dopo l’agguato a Vitale Troncone. In trincea anche una donna. L’idea è alzare una barriera a Fuorigrotta: con noi, o contro di noi. In effetti è quello che sta accadendo proprio in queste ore. Ma potrebbe cercare una via di uscita, una sorta di pace economica con i rivali. Per salvare il salvabile.

Oppure si andrà avanti a oltranza, una sorta di supplementari. E vincerà chi resisterà agli assalti dei nemici. Brutto dirlo, ma nella mente criminale la guerra di camorra somiglia a una partita di calcio: chi fa goal, chi colpirà di più e avrà meno morti in famiglia. Al momento i Troncone sono circondati, ma sono vincenti e sulla carta i più forti. Soli contro tutti. E’ il contenuto dell’ultima informativa della polizia. E’ quello che sanno forze dell’ordine e Procura sullo scontro armato. Gli scenari sono da brivido. Sospettano che la battaglia sia in corso e non ci sia più spazio per mediare. Nessun margine per una trattativa: gli ‘sherpa’ avrebbero paura anche a sedersi al tavolo della ‘pace’. Si è andati troppo avanti. Impossibile riavvolgere il nastro. Ecco perché oggi polizia e carabinieri passano al setaccio i rioni, con controlli mirati e ispezioni. Una corsa contro il tempo, per evitare una lunga escalation criminale. Il rione Lauro è sotto ai riflettori: è l’epicentro del terremoto. Per ora le fazioni in guerra si studiano. Esaminano gli avversari, per capire dove colpire. Non si sa dove e quando. Ma è quasi certo che lo faranno. Gli inquirenti provano ad adottare le contromisure. Pochi giorni fa al rione Lauro è scattato lo stato di massima allerta: gli abitanti hanno visto due moto di grossa cilindrata entrare nell’isolato. I centauri avevano le mitragliatrici Uzi bene in vista. Sotto la luce del sole: 10 e 30 di lunedì. Non si sa se cercassero qualcuno, o fosse una dimostrazione di forza. Dopo due giri, il commando ha lasciato il rione. Qualcosa sta accadendo e molto velocemente nel quartiere di Fuorigrotta. Le forze dell’ordine non riescono a ricostruire tutti i passaggi. E mancano molti puzzle, per avere un quadro completo. Sanno però che è in corso un botta e risposta. Ma i fronti potrebbero essere molteplici. E questo complica non poco le indagini. E c’è un cambio di strategia nella faida. Questo appare chiaro: i killer agiscono anche in pieno giorno. Tra la folla. Come successo per il tentato omicidio di Vitale Troncone: il commando ha sparato alle undici del mattino in via Caio Duilio. Ora sono saltati schemi ed equilibri. Regole chiare di ingaggio non ci sono mai state.

Anche la ‘mappa’ è frammentata: al rione Lauro sono di stanza i Sorrentino, messi dagli Iadonisi-Cesi a ‘reggere’ il quartiere. Dietro di loro ci sono gli Scognamillo. Tutti formano – secondo gli inquirenti – un maxi cartello, che si oppone a due fazioni indipendenti: i Troncone-Zazo e i Baratto-Bianco. Ma è una partita che si gioca su più tavoli. La zona di Cavalleggeri d’Aosta, dopo i Giannelli, viene ritenuta oggi sotto il controllo del gruppo Bitonto. E ci sono anche due grosse fazioni come i Sorprendente-Rossi e i D’Ausilio a sgomitare per farsi spazio. Nessuno vuole cedere il passo. E la guerra continua. Non corre buon sangue da mesi. E i killer si sfidano a volto scoperto tra i passanti. Non più assalti mirati, ma commando che girano in moto armati fino ai denti, a caccia dei rivali. E ora tutto può succedere.

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