Napoli, patto di camorra tra i Mazzarella e i Veneruso

NAPOLI – Grazie all’attività investigativa dei carabinieri e degli agenti di polizia, emergono altri particolari sulla guerra di camorra che da anni tiene la periferia Est di Napoli sotto scacco. Negli ultimi mesi gli inquirenti si sono soffermati soprattutto sulla figura di Alessio Bossis, 22enne ammazzato la sera del 24 ottobre nel parcheggio di un centro commerciale a Volla, mentre era in compagnia di altre persone. I proiettili, però, colpirono soltanto il giovane, ritenuto uno degli elementi di spicco del clan De Luca Bossa. Le indagini sul delitto furono affidate ai carabinieri, i quali sono ancora al lavoro per scoprire di chi sia stata la mano che impugnava la pistola da cui partirono i colpi che uccisero Bossis e chi abbia dato l’ordine di eliminare un soggetto ritenuto appartenente alla camorra di Ponticelli in un territorio considerato neutro. E’ ovvio che chi abbia deciso di ammazzare Bossis l’abbia fatto con il benestare dei Veneruso, clan egemone a Volla.

Secondo le informazioni raccolte dagli investigatori, pare che il 22enne sia stato assassinato per volere del boss Roberto Mazzarella. Sarebbe stato il ras della cosca di San Giovanni a Teduccio a stringere l’accordo con i Veneruso per freddare il 22enne lontano dalla sua Ponticelli. Bossis sarebbe stato ammazzato, perché ritenuto l’esecutore di un raid a colpi di pistola all’interno dell’Hollywood Cafè, bar di San Giorgio a Cremano, durante il quale rimase ferito il figlio di Clemente Amodio, ritenuto uno degli elementi di spicco dei Mazzarella. Nel locale, mentre, i proiettili raggiungevano l’obiettivo, si trovava anche il rampollo del boss Roberto Mazzarella. Successe nel luglio del 2018. Secondo gli investigatori il fatto che il figlio del ras abbia rischiato di beccarsi una pallottola sarebbe stata un’onta da lavare col sangue. Quindi, secondo gli inquirenti, ad ordinare la morte di Bossis sarebbero stati i Mazzarella con l’appoggio dei Veneruso. Il patto stretto tra i clan di San Giovanni a Teduccio e di Volla potrebbe aprire nuovi scenari nella guerra di camorra che si sta combattendo per il controllo dello spaccio di droga e per la gestione degli altri business criminali. Una battaglia cruenta che in queste settimane vede la cosca dei De Luca Bossa spalle al muro dopo gli arresti di fine novembre.

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