Napoli. Pizzo, preso il consuocero del boss

Secondo la Dda gestisce le estorsioni per i De Martino nella zona del rione Conocal

Francesco Pignatiello

NAPOLI (Antonio Di Somma) – Francesco Pignatiello, 47 anni il prossimo agosto, era stato già raggiunto da un provvedimento di fermo lo scorso ottobre, in un’operazione in cui era coinvolto anche Salvatore De Martino, secondo la Dda referente del gruppo noto come “XX”, alleato della cosca di Marco De Micco. Poi il provvedimento di fermo è stato annullato dal giudice del Riesame, in accoglimento della strategia difensiva degli avvocati Giacomo Pace e Stefano Sorrentino.

Ora le cose si mettono di nuovo male per “Franchitiello ’o scartellato”, come è conosciuto in zona. Ieri mattina, infatti, gli agenti della squadra Mobile e del commissariato di Ponticelli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica, con cui è stata disposta la custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

L’uomo è ritenuto gravemente indiziato del reato di tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso, in danno di un’impresa edile impegnata nell’effettuazione di lavori nel quartiere di Ponticelli. Gli episodi contestati sono molto recenti, risalgono al 29 marzo e al 11 aprile scorsi. L’interrogatorio di garanzia si terrà per lui martedì prossimo.

E’ persona nota, Pignatiello, nell’area est di Napoli. E’ infatti il consuocero di Francesco De Martino in quanto sua figlia ha sposato Giuseppe De Martino, figlio di Francesco. Nonostante questo stretto legame parentale, però, secondo Rosario Rolletta, collaboratore di giustizia dal dicembre del 2020, è in realtà vicino al gruppo dei Casella.

Ma a conoscerlo bene non sono solo gli abitanti di Ponticelli. I pubblici ministeri Antonella Fratello e Simona Rossi ne ricordano soprattutto la “moltitudine di pregiudizi penali”. E ne delineano la lunga carriera criminale, dalla militanza nell’ormai disciolto clan Sarno alla gestione di una fiorente piazza di spaccio nel rione Conocal alto, nell’area di via Toscanini.

Proprio in questa zona è il referente per il “ramo” delle estorsioni, per conto dei De Martino “XX”, insieme al cognato Raffaele Straiano, soprannominato “mano mozza” a causa dell’amputazione del braccio destro, sposato con la sorella di Francesco.

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