Napoli, spara all’impazzata in pieno giorno al rione Caravita: arrestato. Ha 15 anni

È stato trasferito in una comunità per minori. La ‘stesa’ a marzo in via Matilde Serao, zona controllata dal clan camorristico dei De Luca Bossa.

Napoli, il rione Caravita
Napoli, il rione Caravita

I carabinieri della tenenza di Cercola hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità emessa dal Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti di un 15enne. Le indagini condotte dai militari dell’Arma e coordinate dalla Procura della Repubblica (procuratore Maria de Luzenberger Milnernsheim, sostituto procuratore Ugo Miraglia del Giudice), hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’arrestato.

Detenzione e al porto in luogo pubblico di una pistola, utilizzata per effettuare una scorreria armata nel mese di marzo, allorquando il giovane aveva esploso due colpi d’arma da fuoco in prossimità di un gruppo di persone, attingendo un veicolo in sosta nell’area parcheggio del complesso di edilizia popolare sito in località Caravita del comune di Cercola. L’arrestato è stato tradotto in comunità, dove permarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Mancano cinque minuti alle 17 del 25 marzo. Un carabiniere in servizio a Cercola, riceve sull’utenza telefonica una segnalazione dell’esplosione di colpi di arma da fuoco in via Matilde Serao 12. L’area in questione risulta essere un sito popolare, il rione Caravita, ubicato al confine territoriale con il comune di Volla, già interessato nel recente passato analoghi episodi. Il Caravita è ritenuto un fortino del clan De Luca Bossa del rione Lotto O di Ponticelli.

Sul posto arriva inizialmente una pattuglia della sezione Radiomobile del comando compagnia dei carabinieri di Torte del Greco e subito dopo una pattuglia della tenenza di Cercola; gli stessi circoscrivono l’area interessata all’evento e constatano a terra dei bossoli del calibro 6.35mm e il danneggiamento nella parte posteriore di una Fiat Panda di colore nero in uso a un uomo, domiciliato lungo la strada. E’ estraneo ai fatti. E’ pomeriggio e via Matilde Serao non è certo vuota.

In strada c’è un gruppetto di bambini. Terrorizzati, hanno rischiato di essere centrati dai proiettili. In strada c’è, soprattutto, una donna. La sua testimonianza si rivelerà fondamentale. Sentita a sommarie informazioni, subito dopo gli spari, mentre è in strada, la donna racconta di aver notato una Smart di colore nero, accedere al cortile delle palazzine, al civico 11/12. Pochi istanti dopo ha udito colpi forti come di spari e poi la stessa auto allontanarsi passandole vicino. Non ha visto materialmente chi ha sparato, ma sentiva soltanto dei rumori.

All’interno dell’auto vi era soltanto un ragazzo, apparentemente minorenne, con indosso un cappellino. La donna integra il racconto cinque giorni più tardo, riferendo quanto segue: “Non ho visto sparare, ma era l’unica auto presente sul luogo da cui ho sentito esplodere i colpi e nell’immediatezza sul posto sentivo ripetere che il ragazzo alla guida si chiama… e che era pazzo”. Per le indagini, i carabinieri visionano le telecamere installate nella zona. Nel giro di pochi giorni mettono nel mirino il 15enne, arrestato venerdì sera. Il giovane sarebbe legato ai contesti malavitosi di Napoli est.

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