Napoli, terrore a Pianura: inizia la stagione dei rapimenti

Sequestrato e pestato al Cannavino, 25enne ferito alle gambe e al gluteo con arnesi da giardinaggio

NAPOLI – A Pianura la tensione è costante. Non passa un giorno senza una notizia di cronaca. Giovedì sera un ragazzo è stato sequestrato e accoltellato al rione Cannavino. Una sequenza che ha fatto venire i brividi nel quartiere, dopo quanto accaduto una settimana fa. Ma andiamo con ordine.
Alle 19 all’ospedale San Paolo viene medicato un ragazzo con ferite da taglio alle gambe e al gluteo destro. Spiega alla polizia che era in scooter in via Montagna Spaccata all’angolo con via Sartania, quando è stato avvicinato da due persone, che lo hanno prelevato e una volta portato al rione Cannavino, considerata la roccaforte dei Carillo-Perfetto. Qui colpito con un attrezzo da giardinaggio, una specie di grossa forbice (non trovata). Gli investigatori ascoltano a lungo il ferito: Antonio D’Agostino ha 25 anni. Abita nella zona. Gli accertamenti partono da qui. Gli agenti informano il magistrato di turno, che dispone accertamenti. I poliziotti effettuano un sopralluogo, alla ricerca dei riscontri.

Battono quel tratto di strada in lungo e in largo, per vedere se ci siano telecamere che abbiano ripreso l’aggressione. Ma gli inquirenti sono concentrati sul racconto della vittima: in pratica è stato rapito davanti a un bar in via Montagna Spaccata (a un chilometro in linea d’aria da casa). C’erano altre persone in quel momento in strada. Lo hanno costretto a scendere dalla moto e salire sulla loro. Uno si è messo alla guida del suo scooter. Lo hanno portato in un edificio nel Cannavino. Lo hanno fatto entrare e ‘scortato’ fino a un locale, dove lo hanno picchiato e colpito con una forbice. Una sequenza da brivido. Un pestaggio in piena regola. Perché? Se lo chiedono i magistrati della Procura, che da giorni hanno acceso i riflettori su Pianura.
Il secondo passo degli agenti è esaminare il ‘profilo’ della vittima, che non è legata ai clan in guerra. Secondo gli investigatori, frequenta da poco ambienti vicini agli Esposito. Potrebbe essere bastato questo? E’ una ipotesi sul tavolo degli inquirenti. La tensione qui è altissima.

E ora tutto diventa possibile. Vero è che i Carillo-Perfetto stiano tentando di rompere l’accerchiamento al Cannavino con ogni mezzo possibile. Cosa succederà nelle prossime ore? La polizia non s’aspetta nulla di buono: sa che non finirà qui. C’è uno scontro frontale, che coinvolge tutti. Il termometro registra temperature roventi.
L’epicentro dello scontro è il rione Cannavino. Qui gli abitanti segnalano centauri armati un giorno sì e l’altro pure. Sono esausti. Anche perché in certe ore fa paura anche uscire da casa. Le forze dell’ordine provano a militarizzare il territorio. Ma i commando agiscono anche in pieno giorno. Segno che non temoni i controlli delle pattuglie. Lo hanno messo in conto.

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