Napoli. Torna libero il ras Antonio Nocerino

Nel 2014 fu arrestato in un villaggio ad Agropoli: considerato già un emergente

NAPOLI – Quartiere Ponticelli ad alta tensione. E arriva una scarcerazione eccellente: libero Antonio Nocerino, detto brodino, ritenuto dagli inquirenti un esponente di primo piano dei De Micco, il clan dei tatuati, per le scritte inneggianti ai ‘Bodo’.
Il 26enne torna nel rione e trova una situazione incandescente. Per la Procura si tratta di un ‘personaggio di rilievo’. E sono state trasmesse informative agli inquirenti. Quando fu arrestato imperversava la guerra tra i De Micco e i D’Amico-De Luca Bossa. Era l’estate 2014. Erano altri tempi. Ma la tensione oggi resta alta. Con uno scontro frontale tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa-Minichini. Cambiano gli uomini, ma la battaglia prosegue con la stessa intensità (tranne brevi pause dopo i blitz delle forze dell’ordine). Gli scenari sono inquietanti: i ‘Bodo’ si preparano a lanciare la controffensiva e accerchiare i De Luca Bossa-Minichini nelle palazzine. Vogliono ricacciarli nel rione Lotto 0, la loro roccaforte. Ma non sarà facile.
Così polizia e carabinieri hanno elevato al massimo il livello di allerta. Torniamo a otto anni fa, quando all’alba del 15 giugno 2014 Nocerino fu bloccato in un villaggio turistico ad Agropoli dalla squadra mobile. Le forze dell’ordine lo ritenevano già a 18 anni un emergente. Irreperibile da un mese. Uno che dava del filo da torcere alle pattuglie.
Era da ricercare per una ordinanza cautelare in carcere, emessa dal Tribunale per i reati di associazione di tipo mafioso, per aver partecipato al gruppo De Micco–Bodo, attivo sul territorio di Ponticelli.
Le indagini erano state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia. I poliziotti quella mattina raggiunsero Nocerino nella località di villeggiatura nel Cilento. Irreperibile dal mese di maggio, allorchè, ancora prima della esecuzione della misura, si era allontanato arbitrariamente da una comunità, dove stava scontando un’altra misura cautelare ricevuta in età minore. Fu localizzato nel villaggio tra decine di bagnanti.
Gli agenti intervennero nelle prime ore del mattino e dopo aver individuato il bungalow, dove l’allora 18enne alloggiava, lo sorpresero nel sonno, impedendogli qualsiasi possibilità di fuga.
Gli inquirenti pochi minuti dopo il blitz, descrissero la genesi del clan De Micco: “Il sodalizio camorristico era salito alla ribalta delle cronache giudiziarie anche per la scelta di taluni affiliati di certificare la loro fedeltà al gruppo attraverso dei tatuaggi che rimarcano la parola Bodo, dal soprannome dei noti ras De Micco, ritenuti promotori del clan”.
Oggi i De Micco sono fedeli alleati dei De Martino XX e si stanno riorganizzando – secondo le ultime informative della questura – per lanciare una dura offensiva ai De Luca Bossa-Minichini, che da settimane sono tornati alla ribalta ed escono dal rione del Lotto 0. Una sorta di sfida. La guerra è anche psicologica ed è la notte, che le batterie di fuoco sorvegliano le palazzine popolari.
La Procura ha acceso i riflettori sul quartiere di Ponticelli. Pochi giorni fa è stata bruciata un’auto con scritte offensive verso i Bodo. E’ solo l’inizio.

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