Natale, l’albero sintetico batte l’abete. Ma 3,5 milioni di italiani lo hanno in casa

La spesa media per questa scelta, emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione in occasione del week end dell'Immacolata, è di 42 euro

Foto LaPresse - Andrea Panegrossi

ROMA – L’albero sintetico batte quello vero, anche se 3,5 milioni di famiglie italiane restano affezionati al classico abete. La spesa media per questa scelta, emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione in occasione del week end dell’Immacolata, è di 42 euro. Come conseguenza della tendenza dei consumatori ad acquistare degli abeti di varietà particolari ma anche più costose rispetto al tradizionale abete rosso.

L’albero di Natale: una tradizione per gli italiani

L’albero di Natale è irrinunciabile per l’88% delle famiglie italiane secondo una tradizione consolidata. Anche se – sottolinea Coldiretti – la maggioranza degli italiani (55%) sceglie ancora l’albero sintetico recuperato dalla cantina. L’albero vero tende a ‘rimpicciolirsi’ non solo per questioni economich. Ma anche per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Il risultato è che negli ultimi quindici anni la dimensione l’albero di Natale si è accorciato in media di quasi mezzo metro. Ed oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani hanno una altezza inferiore al metro e mezzo. Ma in molti casi non superano neanche il metro.

La spesa

Oltre che per l’altezza i prezzi variano a seconda delle varietà ma complessivamente, comunque, gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo saranno venduti anche quest’anno a prezzi variabili tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso. Mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari. La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

Tradizione e tutela dell’ambiente

L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti. In Italia gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono. E contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi.

Quale scelgono gli italiani

Gli abeti utilizzati come ornamento natalizio derivano per circa il 90 per cento da coltivazioni vivaistich. Mentre il restante 10 per cento (cimali o punte di abete) dalla normale pratica forestale che prevede interventi colturali di ‘sfolli’, diradamenti o potature indispensabili per lo sviluppo e la sopravvivenza del bosco. In Italia la coltivazione dell’albero di Natale è concentrata prevalentemente in Toscana (province di Arezzo e Pistoia) ed in Veneto. Niente a vedere con le piante di plastica che – si legge nella ricerca – arrivano molto spesso dalla Cina. E non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente.

(LaPresse/di Donatella Di Nitto)

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