Nazionale, l’umiltà di Barella: “Do sempre il massimo ma non mi sento un leader”

Al momento della convocazione, il centrocampista del Cagliari aveva ringraziato tutta la squadra al termine della vittoria contro l'Atalanta

Niccolò Barella (Foto LaPresse/Fabio Murru)

Firenze (LaPresse) – “In campo do tutto e se c’è da mettere la gamba la metto. Ma devo cercare di prendere meno gialli. Lo ha detto il centrocampista del Cagliari e della Nazionale, Nicolò Barella, oggi a Coverciano, sede del ritiro degli azzurri in vista delle prime due partite della Nations League, in programma il 7 settembre a Bologna contro la Polonia e il 10 settembre a Lisbona contro il Portogallo. Ai giornalisti che gli chiedevano se si sentisse già un leader, Barella ha risposto: “Non mi sento la pressione addosso di essere un leader, anzi non mi sento un leader ma un ragazzo che dà sempre il massimo”. Infine, sull’allarme lanciato ieri dal ct Roberto Mancini per i pochi giocatori italiani impiegati in campionato, il 21enne centrocampista del Cagliari ha sottolineato che “in Italia ci siano buonissimi giocatori giovani già pronti a fare il salto”.

Al momento della convocazione, il centrocampista del Cagliari aveva ringraziato tutta la squadra al termine della vittoria contro l’Atalanta

“Sarebbe forse esagerato dire che siamo solo io e Cragno l’anima della squadra. Siamo tanti ragazzi, lavoriamo tutti insieme, abbiamo fatto una grande partita di squadra. Penso sia questo che ci porterà alla salvezza e a fare bene. Dobbiamo continuare così”. Così Niccolò Barella, centrocampista del Cagliari, ai microfoni di Sky Sport. “Sono contentissimo per la chiamata in Nazionale perché vuol dire che sto lavorando bene e questa per me è la cosa più importante. Poi i gol e le prestazioni arrivano sempre grazie all’aiuto della squadra. Ringrazio i compagni per questo, è anche grazie a loro che è arrivata questa chiamata”; ha aggiunto.

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