Neonati morti in ospedale a Brescia, eseguite le autopsie. I medici si difendono: nessun focolaio endemico

Bisognerà ora attendere circa 60 giorni per il deposito dei risultati in procura

Foto La Presse

BRESCIA – È entrata in una fase molto delicata la storia di Marco e Cristian, i due neonati morti al reparto di neonatologia degli Spedali Civili il 4 e 5 gennaio scorso. Ieri pomeriggio, infatti, si è svolta sui piccoli corpicini l’autopsia i cui risultati saranno depositati in procura solo tra 60 giorni. Un passaggio obbligato per le esequie per le quali adesso le due famiglie potranno ottenere il nulla osta.

Le autopsie disposte per comprendere la causa dei decessi

È stato il pm Corinna Carrara a disporre gli esami dopo che lo stesso aveva aperto un fascicolo per omicidio colposo. La storia di Marco è quella di un bimbo nato prematuro alla ventiseiesima settimana il 30 novembre scorso. Una nascita avvenuta in un altro nosocomio e che solo successivamente era stata seguita dal ricovero in terapia intensiva neonatale ai ‘Civili’. Il piccolo era stato colpito da enterocolite necrotizzante con perforazione intestinale, una situazione che lo aveva portato a subire alcuni interventi chirurgici. Le sue condizioni, dopo un piccolo miglioramento, erano via via peggiorate portandolo alla morte.

Tremendo anche l’iter di Cristian nato alla trentesima settimana e che fin da subito aveva mostrato gravi problemi respiratori. Anche in questo caso, dopo un piccolo miglioramento, la situazione era degenerata arrivando al tragico epilogo.

Complicanze e non focolaio endemico: gli ‘Spedali’ si difendono

Enterocolite necrotizzante, dunque, complicanza tipica dei bambini prematuri, alla base del decesso del piccolo Marco e non conseguenza di un focolaio endemica. È quanto sostenuto dai medici e dalla direzione generale degli ‘Spedali civili’. Ma i magistrati vogliono vederci chiaro. Anche per i casi appena precedenti, come quello della piccola Nicole, la prima vittima, morta nel giro di 48 ore sempre per una enterocolite necrotizzante che l’ha colpita 20 giorni dopo la nascita.

Resta invece fuori dall’inchiesta sul tavolo del pubblico ministero Corinna Carrara il caso di un altro bimbo nato sabato 5 gennaio e venuto a mancare due ore dopo mentre era ricoverato nel reparto di Terapia intensiva del nosocomio cittadino.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome