Nicaragua, almeno 14 morti in raid delle forze pro-governo

Il clima è incandescente nel paese americano

Forti proteste (AFP PHOTO / Inti OCON)

Managua (LaPresse/AFP) – Un raid delle forze pro-governo ha provocato almeno 14 morti in Nicaragua, dove centinaia di persone sono state uccise da quando sono scoppiati i primi disordini in aprile. I manifestanti nel paese centroamericano, che chiedono le dimissioni del presidente Daniel Ortega, hanno innalzato barricate nelle strade. Secondo quanto documentato da video girati da residenti e pubblicati sui social media, gruppi di uomini armati con abiti civili e cappuccio nero hanno effettuato raid contro i manifestanti nella giornata di domenica. Hanno demolito le barricate e liberato la strada agli oltre 350 tir bloccati sull’autostrada a Jinotepe da oltre un mese. “È stato un orrore. Abbiamo almeno 14 morti. Ma potrebbero essere di più, tra cui almeno un ufficiale anti-sommossa, un paramilitare e due agenti di polizia“, ha riferito Vilma Nunez, presidente del Centro del Nicaragua per i Diritti umani.

Ieri Ortega ha respinto la richiesta delle opposizioni di elezioni anticipate

Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha escluso elezioni anticipate. Così è stato richiesto dai suoi oppositori, che ha pubblicamente descritto come “gruppo di golpisti” durante una manifestazione di suoi supporter a Managua. “Qui le regole sono stabilite dalla Costituzione della Repubblica, attraverso la gente. Non le cambi semplicemente da un giorno all’altro perché un gruppo di golpisti ha avuto l’idea di farlo“, ha accusato Ortega. E’ la prima volta dal 30 maggio che il presidente Ortega riappare in pubblico. Con un’ondata di manifestazioni in cui più di 230 persone sono state uccise. La Chiesa cattolica, che sta cercando di mediare tra il governo e l’opposizione, ha avanzato la proposta che le elezioni siano anticipate dal 2021 a marzo 2019, ma Ortega non ha dato risposta.

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