Carlo Vanzina, il regista che ha raccontato l’Italia con la commedia

Apprezzato dal pubblico per i cinepanettoni, amato poco dalla critica

Carlo Vanzina (Foto Mario Cartelli/LaPresse)

Milano (LaPresse) – Ha ritratto i vizi, le debolezze e il costume degli italiani, portando sul grande schermo ‘l’uomo medio’ con ironia ma senza giudicarlo e creando macchiette che sono diventate personaggi cult. E il pubblico lo ha ripagato con un grande successo, che spesso la critica ha guardato con snobismo. Carlo Vanzina, figlio del grande Steno, è cresciuto a pane e cinema. Nato nel 1951 a Roma, negli anni in cui il padre regalava film pietre miliari con attori come Totò e registi come Monicelli, proprio con quest’ultimo muove i primi passi dietro la macchina da presa. L’esordio nel 1976, con ‘Luna di miele in tre’, protagonista Renato Pozzetto.

Apprezzato dal pubblico per i cinepanettoni, amato poco dalla critica

Con il fratello maggiore Enrico, che si dedica soprattutto alla sceneggiatura, forma un sodalizio artistico che regala pellicole come ‘I fichissimi’, ‘Eccezzziunale veramente’, ‘Yuppies’, ‘Sapore di mare’, ‘Vacanze di Natale’, portando al successo i vari Jerry Calà, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Christian De Sica, per fare solo qualche nome. Nella sua carriera lunga oltre 40 anni e più di 60 film si fa prima a elencare gli attori nostrani con cui non ha lavorato. Senza dimenticare la direzione di star straniere come Faye Dunaway e Rupert Everett. I suoi film, che hanno segnato gli anni Ottanta e Novanta, sono spesso stati definiti ‘cinepanettoni’. “Un’etichetta che mi dà un po’ fastidio“, aveva rivelato in un’intervista qualche anno fa. I rapporti con la critica non sono mai stati idilliaci, e solo più recentemente è stato rivalutato il suo modo scanzonato di fare commedia.

Negli ultimi 35 anni ci siamo sbellicati dalle risate a prendere in giro questo Paese straordinario. Qualcuno non lo ha capito. Ma moltissimi sì”, il ricordo del produttore cinematografico, fondatore di Filmauro, Aurelio De Laurentiis. Con la sua morte, a 67 anni in seguito a una lunga malattia, il cinema nostrano perde un’altra coppia di fratelli del grande schermo, dopo la scomparsa ad aprile di Vittorio Taviani. Carlo Vanzina credeva di farcela, come racconta l’amico e compagno di avventure Christian De Sica, e non vedeva l’ora di tornare a lavoro. I funerali si terranno martedì alle 11 nella capitale, nella basilica S. Maria degli angeli e dei martiri di piazza della Repubblica.

Silvia Caprioglio

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