Nuovo incendio nella tendopoli di San Ferdinando, morto il bracciante Moussa Ba. Salvini: “Pronto lo sgombero”

Foto LaPresse - Marco Alpozzi

SAN FERDINANDO – Un altro incendio, un’altra tragedia. L’ennesima. Si muore ancora nella tendopoli di San Ferdinando, il mega-ghetto che da troppi anni ospita i migranti braccianti della Piana di Gioia Tauro. Allo scoccare della mezzanotte di ieri un nuovo incendio ha portato via il 29enne senegalese Moussa Ba. L’incendio è divampato nella parte iniziale della baraccopoli, quella nelle vicinanze della strada ed in pochi minuti le fiamme hanno divorato circa 30 baracche di fortuna.

Salvini: “Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando”

“Sgombereremo la baraccopoli di San Ferdinando. L’avevamo promesso e lo faremo, illegalità e degrado provocano tragedie come quella di poche ore fa. Per gli extracomunitari di San Ferdinando con protezione internazionale, avevamo messo a disposizione 133 posti nei progetti Sprar. Hanno aderito solo in otto (otto!), tutti del Mali. E anche gli altri immigrati, che pure potevano accedere ai Cara o ai Cas, hanno preferito rimanere nella baraccopoli. Basta abusi e illegalità”, così il ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Sì al trasferimento dei migranti, ma luogo e tempi sono sconosciuti

La questione è però complessa. In quel grande ghetto non esistono acqua, servizi, luce, gas. E’ una baraccopoli a ciel sereno fatta di lamiere, tende di fortuna, pezzi di plastica o di alluminio. I braccianti per riscaldarsi sono costretti ad appiccare falò improvvisati o ad usare bracieri che, è facile comprendere, possono causare roghi che in pochi istanti diventano veri e propri inferni di fuoco. La Prefettura ha ora convocato un tavolo al Comune di San Ferdinando e, al termine del vertice, si è giunti ad una prima conclusione dopo le parole di Salvini.
E’ stato approntato un piano per trasferire, nel breve periodo e previe le necessarie verifiche di legge, i migranti”, ha spiegato la Prefettura, senza però indicare il luogo e i tempi del trasferimento.

Moussa Ba non ce l’ha fatta, morto a soli 29 anni

Al momento dell’incendio i migranti sono scappati tutti via, disperdendosi. Dopo poco, in attesa dei soccorsi, i braccianti hanno provato a domare le fiamme con secchi d’acqua. Ma all’appello mancavano tre persone, tra cui il 29enne Moussa Ba. Ritrovati due dei dispersi, dopo l’arrivo dei soccorsi, il corpo senza vita del ragazzo è stato trovato nella sua baracca. “Non è tollerabile una situazione di questo genere, bisogna trovare delle soluzioni subito, ne va della possibilità di affermare che l’Italia sia un Paese civile”, spiega Giuseppe Borgese della Flai-Cgil.


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