Summit Pd-M5S, tensione dopo il diktat di Di Maio

La nuova strategia grillina

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Nicola Zingaretti

E’ fissato per oggi il summit tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. Le parole pronunciate ieri da Luigi Di Maio – un vero e proprio diktat nei confronti del Pd – ha alzato la tensione, con Nicola Zingaretti che, dopo aver accettato tutto o quasi nei giorni precedenti (anche il Conte-bis), almeno a parole prova a resistere. Anche se i dem non vogliono far saltare l’intesa.

Delegati in difficoltà

A dirla tutta le delegazioni che si confronteranno oggi avranno non poche difficoltà. C’è imbarazzo tra molti del M5S per il braccio di ferro attuato da Di Maio. Per alcuni è poco comprensibile, per altri è la mossa per alzare la posta ed ottenere sia il ministero che l’incarico di vicepremier. Fatto sta che ormai pare esserci un continuo rilancio da parte del leader del M5S. Una nuova strategia politica.

La nuova strategia grillina

Sì, perché sembra essere una strategia. Chiedere sempre di più per ottenere tutto ciò che si vuole oppure arrivare a far saltare l’intesa per avere un’arma da utilizzare in campagna elettorale: “Volevamo fare tutte queste belle cose, ma prima la Lega e poi il Pd ce l’hanno impedito perché vogliono mantenere i loro privilegi a danno degli italiani”. Insomma, una strategia finalizzata a recuperare consensi. Solo consensi per mantenere le poltrone in Parlamento, altro che bene dell’Italia.

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