Palermo, salvata la speleologa precipitata a 100 metri di profondità

Lapresse 14-11-2011 Serle, Brescia Cronaca Speleologa intrappolata in una grotta a 250 metri di profondità Nella foto: gli uomini del soccorso alpino al lavoro

PALERMO – Sta bene la speleologa che sabato pomeriggio è precipitata in un cunicolo tortuoso durante un’escursione in una grotta con un gruppo di appassionati. I soccorsi l’hanno tratta in salvo alle otto di questo mattino. La 45enne di Brolo si trova ora nell’ospedale di Palermo.

Palermo, il salvataggio della speleologa

E’ stata riportata in superficie su di una barella dalla bocca della grotta chiamata “l’Abisso del vento”. Le operazioni di recupero sono cominciate ieri sera poco prima di mezzanotte, quando la donna è stata imbracata e tirata pian piano in superficie. Il salvataggio ha richiesto tutta la notte per la complessità del cunicolo in cui era scivolata, un anfratto che ha anche sei pozzi lungo il percorso dalla bocca d’accesso al luogo dell’incidente. La speleologa era infatti scivolata a 100 metri di profondità. Nella caduta, si era rotta una tibia. Ora si trova all’ospedale di Palermo, ma le sue condizioni sono buone. Disavventura con lieto fine per la donna, che con altri sette escursionisti stava svolgendo una delle tante escursioni. Poi la caduta, in seguito a un ruzzolone che le ha provocato la rottura della gamba.

Il gioco di squadra degli escursionisti

Il tempismo e il gioco di squadra con cui le altre sette persone hanno condotto le prime operazioni di salvataggio della speleologa sono stati preziosi per l’esito positivo della vicenda. Dopo aver compreso che sarebbe stato impossibile recuperare la donna con i  propri mezzi, il gruppo di escursionisti hanno comunque mantenuto il sangue freddo. Mentre due compagni di loro sono rimasti accanto alla donna, a 100 metri di profondità, andando a ritroso lungo i sei pozzi lungo il percorso, cercando di confortarla.
Nel frattempo, il resto del gruppo ha cominciato la risalita verso l’uscita della grotta, così da chiamare i soccorsi il prima possibile. Giù alla grotta, infatti, non c’era linea telefonica, naturalmente. Una volta allertato il Soccorso alpino e la sezione speleologica di Catania, la macchina si è messa in moto fino al sospiro di sollievo di qualche ora fa.

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