Panama, conclusa la Gmg. Papa Francesco: “Cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”. E sul Venezuela: “I grandi si mettano d’accordo”

E' terminato il viaggio del Papa a Panama. L'aereo con a bordo il pontefice è decollato dall'aeroporto internazionale della capitale panamense

Foto Alberto Pizzoli in foto Papa Francesco

PANAMA – Conclusa la Gmg: sono stati in 700mila ieri ad ascoltare Papa Francesco. Un tappeto di colori e bandiere, di sorrisi e speranze, di entusiasmo e promesse. Numeri imponenti e inattesi per il piccolo Paese centroamericano, con appena 4 milioni di abitanti. “Siete l’adesso di Dio”, ha detto loro il Pontefice

L’evento

Si è chiusa con 700mila presenze alla messa finale al Campo San Juan Pablo II. Il cardinale Kevin Farrell, alla presenza del Papa, lancia a tutti un nuovo appuntamento: la prossima Gmg si terrà nel 2022 a Lisbona, in Portogallo.

Il Papa ha spronato i giovani a vivere la loro età non come in una “sala d’attesa”, preparando un futuro che arriverà. Prima o poi. Forse. Aspettando il domani, senza vivere invece il presente, “vi tranquillizziamo e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo ‘frattanto’ i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano illusioni rasoterra, piccole e tristi”.

Il monito del Papa

“Cari giovani, non siete il futuro, ma l’adesso di Dio”. Queste le parole del Papa accolte da un applauso entusiasta. Nella veglia di questa notte Francesco aveva scelto di parlare ai giovani con il loro linguaggio, quello dei social. E aveva chiesto di essere “influencer” di Dio come lo è stata Maria. Ma allo stesso tempo li ha spronati a disconnettersi qualche volta perché “non basta stare tutto il giorno connessi per sentirsi riconosciuti e amati”.

I 4 senza

Un messaggio forte è arrivato anche agli adulti perché ci sono quattro ‘senza’ – lavoro, istruzione, comunità e famiglia – che rischiano di “uccidere” i giovani. Ma ognuno deve fare la sua parte. “Sapete una cosa? A molti giovani questo – ha detto il Papa alla messa finale riferendosi all’attesa sempre di un futuro – piace, aiutiamoli perché possano ascoltare l’adesso di Dio. Dobbiamo sforzarci di favorire canali e spazi in cui coinvolgerci nel sognare e costruire il domani già da oggi. Ma non isolatamente, uniti, creando uno spazio in comune. Uno spazio che non si regala né lo vinciamo alla lotteria – ha fatto presente il Papa -, ma uno spazio per cui anche voi dovete combattere”. 

La Chiesa e i giovani

La Gmg di Panama è stata una boccata d’ossigeno per la Chiesa con migliaia di giovani che hanno fatto festa ma anche dato le loro toccanti testimonianze, che hanno pregato a volte in un silenzio assurdo, considerata la mole della loro presenza, che hanno mostrato una fede e un affetto per la stessa Chiesa, spesso colpita da fuori ma anche dal suo interno.

Il tema scottante degli abusi

E il Papa, con loro, ha parlato francamente. Alla via crucis e al pranzo con una piccola delegazione si è affrontato il tema degli abusi, della piaga della pedofilia, e Francesco, che a fine febbraio si appresta a incontrare su questo i presidenti della conferenza episcopale di tutto il mondo, ha assicurato tutto il suo sostegno alle vittime. Si è parlato di migranti con il Papa che ha definito “assurdo e irresponsabile” considerali il male sociale. Ma anche di rispetto delle differenze, qui a Panama, e in tutto il Centroamerica, particolarmente rappresentate dalle popolazioni indigene.

Il ‘Laudato si’

Poi l’ambiente, tema caro a Papa Francesco, che ha dedicato alla questione l’enciclica Laudato si’, ma anche ai giovani di tutto il mondo, dando il via, in qualche modo, al prossimo Sinodo che sarà dedicato all’Amazzonia. Il pontefice ha voluto parlare ai giovani di un Dio “concreto”, che invita a “sporcaci le mani”, e “non addomesticato”, che “non scomodi” più di tanto. Prima di volare da Panama per Roma, il Papa visita un centro che accoglie giovani malati di Aids, poi incontrerà i 20mila volontari che hanno reso possibile l’evento di questi giorni.

Venezuela

Il Papa ha affrontato anche la crisi in Venezuela. “Mi fa paura lo spargimento di sangue – ha dichiarato il pontefice. – Chiedo di essere grandi a coloro che possono aiutare a risolvere il problema”. La possibilità che ci sia sangue e violenza, ha confessato Francesco lo “atterrisce”. “E se hanno bisogno di aiuto – ha continuato il Papa riferendosi ai ‘grandi’ – che si mettano d’accordo e lo chiedano!

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome