Pasqua amara per i cassintegrati

Pasquale Tridico, presidente dell'Inps

NAPOLI – Pasqua è dietro l’angolo. Per gli italiani saranno festività diverse, amare, piene di angoscia. C’è una pandemia in corso ed ogni giorno centinaia di persone soffrono e muoiono a causa di questo dannato nemico invisibile. Ma non c’è solo il Covid a rendere impossibile la vita delle persone. In Italia ci pensano anche il governo e l’Inps. Motivo? Ci sono migliaia, forse milioni i lavoratori in Cassa integrazione che attendono con angoscia che lo Stato italiano si ricordi di loro e gli versi il dovuto. Gli eterni ritardi nell’erogazione della Cig (quella ordinaria come quella in deroga) affamano il popolo dello stivale al Nord come al Sud passando per le isole e il Centro. Pasqua si avvicina mentre gli assegni e i versamenti che l’Inps dovrebbe versare ai lavoratori cassintegrati no. “E non usciranno certo dall’uovo di pasqua”, racconta a Cronache Antonio Del Gaudio, dipendente della GiraService di Napoli in attesa della Cig addirittura da novembre. ‘Sono tempi tecnici’ risponderanno, come hanno già risposto più volte, i manager e i burocrati dirigenti dell’Istituto di previdenza sociale guidato da Pasquale Tridico. Ecco, al posto del capretto, della pastiera e di un po’ di serenità i lavoratori rimasti senza soldi per campare potranno mettere questo a tavola il 4 aprile: i tempi tecnici. Antonio ci racconta la sua esperienza, che è quella di migliaia di persone che ogni giorno cercano di sbarcare il lunario in attesa dei tempi elefantiaci dell’Inps e del governo.

Antonio Del Gaudio


Antonio, da quanto tempo sta aspettando i versamenti che le spettano?
La mia cassa integrazione è ferma dal 15 novembre. Ho ricevuto i pagamenti dei mesi precedenti, fino a ottobre dunque, solo a gennaio. Quindi ho cinque mesi arretrati contando marzo.

Nella sua azienda lei è l’unico caso?
Assolutamente no. I lavoratori della GiraService sono circa 140 e più o meno siamo tutti sulla stessa barca. L’azienda ha anche due società satellite, ognuna con circa 10 dipendenti. In una delle due i ritardi sono pazzeschi, mi dicono che alcune persone attendono ancora il versamento di settembre.

Come si fa a stare così tanto tempo senza soldi?
E’ difficile, non riusciamo a mettere il piatto a tavolo. Chi va avanti con prestiti, chi facendo piccoli debiti dal salumiere. Altri ancora con un po’ di welfare familiare. Per le famiglie monoreddito, poi, la situazione è tragica. Ci sono lavoratori con tre figli e in casa lavora solo una persona, senza cassa integrazione come si fa?

Avete chiesto chiarimenti a Inps?
Sì, ma non serve a nulla. Aspettiamo qualche altro giorno, non escludiamo di andare a protestare fisicamente sotto alla sede di Napoli. Anche perché da dicembre siamo a zero ore di lavoro, tutta cassa integrazione. Durante il lockdown almeno facevamo qualcosa. Ora niente.

I ritardi sono fissi?
Sempre. A volte capita di ricevere tutto insieme, altre volte riceviamo un mese si ed uno no. Ma sempre in ritardo.

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