Passariello, chiesto il processo per lo smaltimento dei fanghi

E’ accusato di corruzione. Altri 4 rischiano di finire alla sbarra

NAPOLI – ‘Dirty money’, chiesto il processo per l’ex consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luciano Passariello. E’ quanto ha invocato la Procura di Napoli (pm Woodcock e Fulco) nell’ambito dell’inchiesta sullo smaltimento dei fanghi in regione. Nel corso dell’udienza preliminare chiesto il rinvio a giudizio pure di Agostino Chiatto, di Forcella, dipendente della Sma Campania e segretario particolare dell’esponente di Fdi, Lucio Varriale, del Vomero, Giacomo Coiro, oltre agli imprenditori Antonio Cristoforo, di Trentola Ducenta (difeso dagli avvocati Fabio Della Corte e Antonio Mottola) e Vincenzo Riccio, di Chiaiano. Il collegio difensivo ha invocato il non luogo a procedere, rispetto al quale i pubblici ministeri replicheranno a inizio marzo. Hanno chiesto l’abbreviato, invece, Lorenzo Di Domenico, consigliere delegato della Sma, Andrea Basile, di Montesarchio e i poliziotti Domenico Boenzi, di Acerra e Domenico Sabatino. Nell’ultima udienza ratificato il patteggiamento a 2 anni di Salvatore Fido, detto ‘o chiò, ritenuto elemento del clan Mazzarella, ramo San Giovanni a Teduccio: è difeso dagli avvocati Giuseppe Milazzo e Antonio Rizzo. In estate avevano patteggiato pene da 1 anno e 10 mesi a 4 anni e 10 mesi gli imprenditori Salvatore Abbate, alias totore ‘a cachera e Rolando Abbate, l’ingegnere Giacomo Perna, di Volla, responsabile della manutenzione presso la Sma, il poliziotto Vittorio Porcini, Luigi Riccardi, coordinatore degli impianti di depurazione e direttore di quelli di Napoli Est e di fatto anche di quello di Marcianise, Vincenzo Riccardi, di Volla, Cristina Abate, del Rione Pazzigno, Salvatore Telesco, di San Giorgio a Cremano e Giuseppe Auletta, di Giugliano. L‘inchiesta della Procura partenopea punta a far luce su un giro di mazzette finalizzate a favorire alcuni imprenditori nell’aggiudicazione di appalti per lo smaltimento dei fanghi degli impianti di depurazione, tra cui quelli di Marcianise e Acerra. Passariello (nel 2018 presidente della commissione regionale sulle Società Partecipate, tra cui proprio la Sma, attiva nel settore ambientale) è stato sottoposto ad interrogatorio nel corso del quale ha negato l’accusa di corruzione, sottolineando di non aver mai ricevuto soldi – né tracciati né ‘a nero’ – per la sua campagna elettorale di candidato alla Camera, oltre al fatto che in Italia all’epoca c’erano solo due società che potevano svolgere lo smaltimento dei fanghi. Verso una di queste, tuttavia, la Regione Campania sarebbe stata inadempiente per circa 4 milioni di euro.

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