Pd, Marcucci: “Domani sera dirò scelte che farò, dem casa mia”

In foto Andrea Marcucci

ROMA “Si è conclusa ora l’assemblea dei senatori del Pd, introdotta dal segretario Enrico Letta. Voglio comunicarvi il senso delle cose che ho detto, partendo dalla fine. Ovvero che dopodomani, giovedì dalle ore 9, la stessa assemblea si riunirà per votare il proprio capogruppo. Io mi prenderò 24 ore per decidere cosa fare, e lo farò come sempre ho fatto in questi anni, parlando con i miei colleghi ed anche questa volta deciderò con loro, non deciderò da solo”. Lo scrive su Facebook il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci.

“Ho letto le centinaia di messaggi che da un po’ di tempo molti di voi scrivono su questa pagina, alcuni anche con toni violenti o ingiurie non accettabili – sottolinea -. E allora una volta per tutte, vi invito alla riflessione. Io sono un militante del Pd, sono un socio fondatore, e mi sono formato sui capisaldi della cultura politica liberale. Lo ripeto liberale, perchè non me ne vergogno, anzi ne sono orgoglioso. A chi non se ne fa una ragione, ricordo solo che il Pd è nato dall’incontro tra tante culture: ci sono i socialisti, i cattolici, i laici, gli ecologisti, non c’è una cultura politica prevalente sulle altre. Io sono a casa mia, altri non lo so”.

“La seconda – prosegue – è che sono stato un convinto sostenitore di Matteo Renzi, probabilmente come la maggior parte dei militanti del Pd, ma ho considerato la sua scissione un gravissimo errore. Scrivete che sono un ‘corpo estraneo’ perchè mi considero amico di Matteo Renzi? Il problema è quindi l’amicizia personale? Suvvia, siamo seri. Se il Pd in Senato ha ancora un gruppo di 36 senatori, credo che un po’ sia anche merito mio.

Ho contribuito alle dimissioni di Zingaretti? In nessun modo, anche perchè come dissi a caldo, sono tra coloro che non le ha capite. Ma credo, credo fortemente, in un partito libero, che discute, litiga, si confronta, e si conta. Siamo gli unici a farlo, ed io ripeto, ne sono orgoglioso”. “Volete un partito del capo, dove non si discutono le decisioni del capo? Il Partito Democratico non sarà mai così. Domani sera comunque, sarò puntuale con l’aggiornamento che vi spetta, e tornerò a scrivere circa le scelte che farò”, conclude.(LaPresse)

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