Pescara: maxitruffa dell’Iva, recuperati oltre 45 milioni di euro

Operazione della Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza (Foto Alessandro Tocco/LaPresse)

L’AQUILA – Carburante rivenduto a prezzi fuori mercato e senza pagare l’Iva. È la truffa scoperta dalla Guardia di finanza di Pescara per un imponibile di più di 207 milioni di euro e Iva evasa per oltre 45 milioni di euro. Una maxi-truffa imponente quella accertata con l’operazione ‘Oro nero’ dai finanzieri del Comando provinciale di Pescara che ha portato, in tutta la Penisola, alla scoperta di un sistema fraudolento con 172 denunce per i reati tributari di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti oltre che per riciclaggio, auto riciclaggio e bancarotta fraudolenta.

Nel sistema messo in piedi per la truffa, fornitori nazionali e comunitari di petrolio vendevano ‘l’oro nero’ a finte società cartiere (con prestanomi, nullatenenti e inesperti) senza applicazione dell’Iva per poi rivenderlo alle pompe bianche a prezzi stracciati di nuovo senza versare l’Iva. Infiniti i guadagni a danno dei cittadini. Gli indagati viaggiavano con un’autocisterna strapiena di carburante ottenuto a prezzo agevolato e venduto ai distributori stradali a meno della metà del costo medio del gasolio che poi finiva nelle vetture a prezzi stellari. Il meccanismo fraudolento è basato sull’utilizzo di fatture false con cui simulare un allineamento dei prezzi di vendita a quelli di mercato.

La differenza pagata in più viene poi restituita in contanti: così si aggira la normativa fiscale, a danno dell’Erario. Tirando le somme i truffatori hanno ottenuto un bottino immenso, equamente spartito. La complessa attività investigativa ha consolidano il ricco quadro probatorio a carico delle società indagate. La Gdf ha proceduto al sequestro preventivo finalizzato alla confisca anche per equivalente, come disposto dalle procure della Repubblica di Lanciano (Chieti) e Velletri, di circa 8 milioni di euro. “Il fenomeno fraudolento rilevato ha un fortissimo disvalore economico e sociale”. Lo ha detto il colonnello (titolato scuola tributaria) Antonio Caputo, Comandante Provinciale della Guardia di finanza di Pescara.

“La beffa è duplice: si danneggia gravemente il bilancio dello Stato e dell’Unione europea per via della rilevante evasione Iva e si arreca al mercato una forte turbativa, mediante la concorrenza sleale operata dai distributori locali e indipendenti che si approvvigionano consapevolmente dalle organizzazioni criminose, a prezzi inferiori ai valori medi praticati alla ‘pompa’ – ha continua Caputo – Un meccanismo perverso, che va totalmente a discapito sia degli operatori onesti i quali, non riuscendo ad essere competitivi, perdono larghe fette di mercato, sia dei cittadini, i cui risparmi vengono erosi ogni giorno dall’aumento vertiginoso dei prezzi alla pompa a causa del caro-energia e delle frodi che alterano il regolare funzionamento del settore, ora quanto mai strategico – ha concluso il Comandante – L’impegno della guardia di finanza di Pescara è inarrestabile all’attività penale, sta facendo seguito quella fiscale, per contestare l’Iva evasa, al fine di recuperare il gettito illecitamente sottratto alle casse dello Stato e restituirlo ai cittadini”.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome