Peste suina, Coldiretti: è allarme. Speranza dà delega a Costa

Anche se si tratta di una malattia non trasmissibile agli esseri umani, la peste suina sta creando allarme per via dell'alta contagiosità e mortalità tra gli animali.

©PhotoDaily/Lapresse

ROMA – Anche se si tratta di una malattia non trasmissibile agli esseri umani, la peste suina sta creando allarme per via dell’alta contagiosità e mortalità tra gli animali. A lanciarlo è il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, che spiega come ci si ritrovi “costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali”.

Il ministero della Salute ha quindi deciso che a gestire l’emergenza sarà il sottosegretario Andrea Costa, che ha ricevuto dal ministro Roberto Speranza la delega alla gestione di questa patologia e alla prevenzione della sua diffusione negli allevamenti di suini. Costa lavorerà con il commissario straordinario Angelo Ferrari, in coordinamento con il ministero della Salute e con il supporto della Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari.

“Con il commissario straordinario siamo già al lavoro per attuare azioni e misure opportune ed efficaci per contenere la diffusione del virus”, ha dichiarato il sottosegretario che ha sottolineato come questo sia stato reso possibile “anche grazie al fondamentale e prezioso contributo dei nostri Istituti zooprofilattici sperimentali, eccellenza italiana e internazionale, ad oggi coinvolti nella sorveglianza e nello studio del fenomeno”.

Solo nel Lazio sono quasi 50mila i maiali a rischio, l’allarme della Coldiretti che ha effettuato un’analisi della situazione, dopo il caso di peste suina individuato nella riserva naturale dell’Insugherata, nel comune di Roma: il primo fuori da Liguria e Piemonte, finora le Regioni colpite, dove – dal primo contagio del 27 dicembre 2021- sono stati individuati finora 113 casi.

A preoccupare – spiega la Coldiretti – è il fatto che solo a Roma e provincia “si stima la presenza di 20mila cinghiali che rappresentano un veicolo pericoloso di trasmissione della malattia ed è pertanto importante l’avvenuta attivazione del monitoraggio nella zona interessata”.

di Giusi Brega

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