Piano di ripresa, enti locali senza addetti

Sos dai Comuni per la carenza di personale in grado di occuparsi del Pnrr: negli ultimi anni troppi pensionamenti senza assunzioni

NAPOLI – Lo Stato potrebbe pensare a un fondo di rotazione per consentire agli enti locali di finanziare la progettazione nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Lo suggerisce l’architetto urbanista Francesco Escalona, mentre dai Comuni arrivano segnali di allerta per la scarsità di personale in grado di occuparsi dei progetti attuativi del Pnrr. “La questione del personale è strutturale e riguarda tutti gli enti locali. La Regione Campania sta concludendo l’iter del “concorsone”, del quale si stanno avvantaggiando anche i Comuni, ma visti i tempi stretti del Pnrr servono contratti a tempo determinato per mettere il personale a disposizione degli enti. La questione si pone però anche a media e lunga scadenza: un programma dura diversi anni e non si può affrontare con contratti a tempo determinato, per questo sono importanti i concorsi nelle amministrazioni locali”. Gli organici cono falcidiati dai pensionamenti ai quali non hanno fatto seguito le assunzioni: in questo periodo nei Comuni stanno andando in quiescenza molti dipendenti assunti negli anni ’80 con la legge sulla chiamata diretta e la “quota 100” sta ulteriormente favorendo gli abbandoni. Al ministero della Pubblica amministrazione è in corso il bando per 1000 tecnici, da assumere con contratti di collaborazione. Ma il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha fatto sapere che i 20 addetti previsti per il capoluogo partenopeo non gli bastano e che gliene servirebbero almeno una settantina. Anche dal Ministero per il Sud è appena stato lanciato il bando per 2022 funzionari.

Si sperava nel “Decreto reclutamento della pubblica amministrazione”, ma questo provvedimento interessa soprattutto il settore della giustizia, con quasi 22mila assunzioni.

Secondo l’architetto Escalona, il Pnrr dovrebbe essere utilizzato per finanziare progetti già esistenti: “Meglio puntare su azioni già programmate, altrimenti si rischia di portare avanti iniziative non coordinate. Se ad esempio un Comune ha approvato il Piano urbanistico che comprende il progetto per qualche struttura pubblica, è importante finanziarlo. In Campania ci sono pianificazioni forti: perché non realizzare progetti che hanno già superato tutti i passaggi? Partiamo dalle pianificazioni già esistenti, poi se ci sono progetti strategici nuovi ben vengano”.

Regioni, Province autonome ed enti locali devono adesso conferire gli incarichi agli esperti per i Progetti attuativi in tempi brevi, secondo quanto stabilito dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Questi esperti dovranno aiutare le amministrazioni nella gestione delle “procedure complesse”. A questo scopo è prevista la distribuzione di 320 milioni di euro tra le Regioni e Province autonome, che entro dicembre dovranno assegnare gli incarichi a seguito di procedura comparativa effettuata tra i soggetti presenti negli elenchi. Nel caso che i termini non vengano rispettati, sarà la Funzione pubblica ad intervenire direttamente con i poteri sostitutivi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome