Pianura, rischio faida tra i ras emergenti e i boss in carcere

Pianura, rischio faida tra i boss in carcere e i boss emergenti
Pianura, rischio faida tra i boss in carcere e i boss emergenti

NAPOLI – Riapre la storica piazza di spaccio dei Carillo in via Evangelista Torricelli. Era stata chiusa dopo un blitz della polizia poche settimane fa. 

Ma ora sono gli autonomi a fare paura ai boss (in carcere). Sono rimasti liberi solo due dei Carillo-Perfetto e due degli Esposito-Marsicano, dopo la maxi retata il 14 luglio con trenta arresti. 

Gli investigatori hanno notato che al rione Cannavino sono sorte sei nuove micro piazze di stupefacenti gestite da persone non affiliate ai due cartelli. Non era mai successo. Finora bisognava essere schierati da una parte, o dall’altra. E’ il primo segnale.  

I ras emergenti potrebbero presto cercare di soppiantare i vecchi clan, che si sono fatti la guerra per quasi due anni, per gestire il narcotraffico a Pianura. L’allerta è massima, perché gli autonomi potrebbero presto scendere sul piede di guerra e rivendicare spazio. Il rischio è uno scontro frontale con i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Marsicano, indeboliti dalle inchieste. Obiettivo: cacciarli via dal quartiere. Quantomeno prendere il loro posto nella rete della distribuzione della droga: il principale business dei clan a Pianura. 

In pratica vogliono riempire le caselle vuote sullo scacchiere criminale. 

Secondo le ultime informative delle forze dell’ordine, potrebbe essere la prossima sfida per i Carillo-Perfetto e i Marsicano-Esposito-Calone: gestire i ras emergenti non sarà facile. 

Il quadro è chiaro – spiega un investigatore – dopo il blitz e i trenta arresti, sono rimaste poche persone libere ed è difficile controllare un territorio senza esserci. A luglio sono stati fermati, tra gli altri,  Antonio Calone, Antonio Carillo, Carlo Esposito ed Emanuele Marsicano. Tanto che gli inquirenti dissero che l’operazione aveva azzerato le due ‘paranze’. Ecco perché oggi a Pianura c’è un vuoto di potere, che preoccupa non poco. 

Gli inquirenti temono nuove ostilità per prendere il controllo delle piazze di spaccio, che stanno riaprendo i battenti. 

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