Apre bene Piazza Affari, poi rallenta. In positivo il Mib e cala lo spread

Borsa - Piazza Affari
Foto LaPresse/Stefano Porta

MILANO – Contrattazioni in rialzo all’aperture della Borsa: l’indice Ftse Mib guadagna lo 0,58% a 21.550 punti. Apertura in calo per lo spread fra Btp e Bund, il differenziale segna quota 230 punti contro i 234 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è pari al 2,62%. Poi un rallentamento: rispetto all’avvio in in linea con gli altri listini europei che archiviano i timori per la tenuta del Governo tedesco. Poco mossa Mediaset (-0,1%) mentre è positiva Tim (+0,5%)

Euro

Stabile l’euro sul dollaro a 1,1647 a Londra.

Oro giallo 

Prezzo dell’oro sui minimi degli ultimi 12 mesi con gli investitori che preferiscono il dollaro come bene rifugio a fronte delle turbolenze sui dazi. Il metallo con consegna immediata cala dello 0,3% a 1238 dollari l’oncia.

Oro nero

Prezzo del petrolio in rialzo sui mercati dove il greggio Wti del Texas sale dell’1% a 74,7 dollari al barile. Bene anche il Brent a 77,79 dollari. Le quotazioni sono spinte dai dati sulla produzione dei paesi Opec, che rimane stabile nonostante l’aumento dell’Arabia Saudita, bilanciata dal ribasso di quella della Libia e della Venezuela.

Borse asiatiche

Chiusura in rosso ieri con i listini che mostrano nervosismo per i dazi imposti dagli Stati Uniti. Le tensioni commerciali restano al centro dell’attenzione degli investitori.

Le compagnie aree cinesi ed il settore immobiliare hanno fatto registrare le peggiori performance. Tokyo (-0,12%) chiude poco mossa. Sul fronte valutario lo yen è stabile sul dollaro a un livello di 110,90, e sulla moneta unica poco sopra 129. A contrattazioni ancora in corso in rosso Hong Kong (-1,9%), mentre è in rialzo Shenzhen (+0,5%) e Shanghai piatta. In positivo Seul (+0,2%) e Mumbai (+0,3%).

La Cina manterrà il tasso di cambio dello yuan su livelli ragionevoli: è l’indicazione data dal vice governatore della Banca centrale (Pboc) Pan Gongsheng, secondo cui la sua “flessibilità” è aumentata con una buona performance tra le valute dei Paesi emergenti dall’inizio del 2018.

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