Piemonte, giunta a lavoro per potenziare servizi sanitari in aree montane

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Sergio Chiamparino

oma, 4 mag. (LaPresse) – La Giunta regionale del Piemonte conferma il potenziamento dei servizi sanitari e assistenziali nelle aree montane del Piemonte attraverso una serie di provvedimenti che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità delle prestazioni erogate e la loro organizzazione complessiva: in particolare, l’introduzione di premialità per i medici che operano nelle zone montane, l’implementazione delle aree di atterraggio per l’elisoccorso notturno, la messa in pratica del nuovo Piano della cronicità, l’estensione della rete delle Case della Salute.

Lo ha annunciato oggi pomeriggio l’assessore regionale alla Sanità nel corso di un incontro con i rappresentanti di Uncem Piemonte e delle Unioni montane piemontesi.

Entro l’estate, come ha precisato l’assessore durante l’incontro, la Giunta concluderà il nuovo accordo regionale con i medici di famiglia, che prevederà la revisione della definizione delle aree “disagiate” e, soprattutto, un maggiore indennizzo per i medici e i pediatri che opereranno nelle zone montane, per rafforzare la copertura nei territori che attualmente ne sono carenti o rischiano di diventarlo.

Nel frattempo proseguirà la sperimentazione del Piano della cronicità, che nelle prossime settimane sarà approvato dal Consiglio regionale.

Il piano prevede l’applicazione a livello regionale di esperienze già sperimentate con risultati positivi, come l’infermiere di comunità e la telemedicina e potrà beneficiare dell’introduzione progressiva del Fascicolo sanitario elettronico, del nuovo Cup regionale per le prenotazioni e della rete delle Case della Salute, che garantirà la presenza continuativa di medici e specialisti su tutto il territorio.

Nel corso dell’anno sarà inoltre raggiunto l’obiettivo fissato a inizio legislatura delle 100 piattaforme abilitate al volo notturno per l’elisoccorso del 118, un servizio fondamentale per garantire maggiore sicurezza nelle zone montane del Piemonte e nelle aree più difficili da raggiungere dai mezzi di soccorso, che la Regione intende garantire e potenziare ulteriormente nei prossimi anni.

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