Pnrr, Speranza: “Piano Salute da 625 mln per il Mezzogiorno”

Foto Fabio Frustaci / LaPresse / POOL Ansa Nella foto il ministro della salute Roberto Speranza

ROMA“Per la prima volta la Commissione Ue finanzia un Piano operativo nazionale sulla Salute, per il quale avremo 625 milioni dedicati al nostro Mezzogiorno che si vanno ad aggiungere ai fondi per la salute del Pnrr. Puntiamo sul PN Equità nella Salute per contrastare la povertà sanitaria, nelle 7 Regioni del Sud che hanno maggiori difficoltà ad erogare le prestazioni di assistenza, soprattutto alle fasce più vulnerabili”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso dell’audizione alla Camera, illustrando il Piano Nazionale rivolto alle Regioni meridionali, articolato su 4 priorità di intervento.

La prima priorità di intervento riguarda il contrasto della povertà sanitaria, per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e socio-sanitari da parte delle persone in stato di povertà sanitaria, anche con l’erogazione gratuita di farmaci di fascia C e dispositivi medici extra-Lea.

Le azioni previste in questo ambito sono il rafforzamento delle partnership istituzionali e con il terzo settore per l’identificazione e localizzazione del target di popolazione, l’emersione e la qualificazione dei bisogni di salute; il potenziamento della capacità dei servizi sanitari e socio-sanitari di rispondere ai bisogni di salute con accesso a bassa soglia, anche attraverso l’attivazione di Centri di prossimità contro la povertà santiaria (Cpps) e l’outreaching; la realizzazione di azioni di educazione sanitaria volte all’empowerment dei gruppi più vulnerabili, anche tramite l’attivazione di comunità (referenti di comunità, associazioni, mediatori culturali, ecc).

Altra priorità, la salute mentale, che ha come finalità il potenziamento dei Dipartimenti di Salute Mentale per la presa in carico efficace dei pazienti con disagio psicologico o disturbo mentale, anche in collaborazione con il sistema integrato degli interventi e servizi sociali e con il terzo settore, volti al recupero dell’autonomia personale, sociale e lavorativa.

In questo ambito le azioni previste sono: l’adozione di modelli di presa in carico efficaci per i programmi terapeutico-riabilitativi e socio-riabilitativi personalizzati (PTRP) centrati sui bisogni complessivi della persona, orientati alla recovery del paziente e al benessere psichico della comunità circostante; la formazione/informazione dei soggetti rilevanti per la presa in carico globale e partecipata delle persone con disturbi mentali; il sostengo ai DSM per l’adozione sistematica del PTRP , in co-progettazione e cogestione con la persona, i suoi familiari e gli enti del terzo settore.

(LaPresse)

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