Portici, l’ospedale delle tartarughe ferite: è sempre colpa dei pirati del mare

NAPOLI (Anastasia Leonardo) – Il Turtle Point & Centro Ricerche Grandi Vertebrati Marini della Stazione Zoologica Anton Dohrn ha spento la sua sesta candelina. Era il 2017 quando a Portici si aprivano per la prima volta le porte del Centro Ricerche dedicato alle Tartarughe Marine, il più grande del Mediterraneo, e dell’Osservatorio del Golfo di Napoli. La struttura, che nasce nello storico complesso che fu macello comunale di Portici, si sviluppa su 600 m2 coperti e oltre 7000 m2 scoperti; ospita laboratori avanzati per le analisi ambientali, un ambulatorio con sale chirurgica e radiologica per curare e salvare le tartarughe marine. Questo centro ha fatto e fa la differenza nella conoscenza e la conservazione di questi meravigliosi animali. Dal 2017 sono stati ricoverati 141 individui di tartaruga marina (Caretta caretta) ed una tartaruga verde (Chelonia mydas) giunta proprio nel giorno dell’inaugurazione. Le cause di ricovero più frequenti sono state l’ingestione di plastica, l’interazione negativa con gli attrezzi da pesca e lo scontro con le imbarcazioni.
Tra tutti gli animali curati, 48 hanno avuto bisogno di interventi chirurgici, il 50% dei quali causati dell’ingestione di ami e lenze; ben l’80% di questi animali operati è stato successivamente liberato. Il totale delle tartarughe marine che è ritornata in mare in questi 6 anni è pari a 109. Questo importante successo nel recupero e nella riabilitazione è da attribuire al team che lavora presso il Centro, alla presenza di strutture all’avanguardia e alle sinergiche collaborazioni in essere con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, il Centro Interdipartimentale Radiologia Veterinaria e il Dipartimento di medicina veterinaria. entrambi dell’Università degli studi di Napoli – Federico II.
Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, negli ultimi anni, sono stati oltre 23 mila i visitatori ricevuti al Turtle Point. Qui gli ospiti sono accolti da modelli in dimensioni reali di grandi vertebrati marini del Mediterraneo e possono visitare i nuovi acquari tematici dedicati ai descrittori di qualità ambientale degli ecosistemi marini definiti dalla Strategia Marina della Comunità Europea. Il centro consente a chi lo visita di conoscere i problemi ambientali che affliggono il Mediterraneo attraverso la vita e le storie delle tartarughe ricoverate, che mostrano le “cicatrici” delle ferite fatte al nostro mare.
In questi 6 anni, in sinergia con la Fondazione Dohrn, sono stati organizzati numerosi eventi di sensibilizzazione ed educazione ambientale fuori e dentro la struttura: “Al Turtle Point ospiti i bambini ucraini per la Giornata Mondiale del Rifugiato”, “Marine litter: looking forward a new world”, “Il Turtle Point a Futuro Remoto in viaggio con le tartarughe marine” e molti altri. Per festeggiare questo particolare compleanno, è stato organizzato con il patrocinio della Città di Portici, un evento gratuito dedicato a grandi e piccoli, con posti limitati al fine di garantire la tranquillità delle tartarughe in cura presso la struttura di Portici. Sono previste visite guidate, approfondimenti sui progetti di ricerca, giochi dedicati al mare per bambini dai 6 ai 10 anni, per trascorrere insieme una giornata all’insegna della salvaguardia del nostro mare e della conservazione delle sue specie. Questo straordinario luogo ha condiviso e intende condividere con i cittadini i risultati della ricerca scientifica marina, per rendere tutti partecipi della necessità di operare insieme per la conoscenza e la conservazione della biodiversità e della salute del Mediterraneo, a partire dal Golfo di Napoli.
Andrea Affuso, Coordinatore e Direttore sanitario del Turtle Point, ha spiegato:
“Curare una tartaruga marina è importante per molte ragioni. Oltre a ridurre le sofferenze di un singolo animale malato, l’importanza della medicina veterinaria sta nel fatto che spesso le cause ambientali di malattie che colpiscono gli animali possono causare effetti avversi sulla salute degli uomini. Perciò curando gli animali si può capire come prevenire le malattie causate nell’uomo da fattori ambientali”. Sandra Hochscheid, Responsabile del progetto – Azioni per lo studio, il monitoraggio, il recupero e la cura delle tartarughe marine, ha concluso: “Il nostro obiettivo principale è di approfondire le conoscenze sulla biologia, ecologia e fisiologia delle tartarughe marine e sugli effetti dell’interazione con le attività antropiche per promuovere lo sviluppo di strategie di conservazione efficaci basate su solide conoscenze scientifiche”.

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