Porto di Pinetamare, mancano i soldi

L’assessore Marchiello: un’opera fondamentale bloccata per problemi di fondi del privato

L'area dove dovrebbe sorgere il porto di Pinetamare (foto dall'archivio di Giovanni Izzo)

CASERTA – Al momento neppure la Regione ha un quadro preciso dello stato dell’arte per la realizzazione del porto di Pinetamare, affidata all’associazione temporanea di imprese Mirabella Spa di Francesco Coppola e ferma, a quanto emerge, per mancanza di fondi da parte del privato. L’assessore Antonio Marchiello, delegato dal presidente Vincenzo De Luca a rispondere alle interrogazioni per le deleghe non assegnate – come appunto quella ai Trasporti – si è occupato in passato della vicenda su istanza del consigliere di Italia viva Vincenzo Santangelo. A inizio anno il componente della giunta De Luca ha incrociato uno dei tecnici impegnati nel progetto, che ha manifestato ottimismo sulla ripresa dei lavori. Sta di fatto che fino ad oggi i cantieri sono fermi e se ne sa poco. “Il privato è fermo per problemi di fondi in questo momento – dice Marchiello – e peraltro questa stasi danneggia anche l’imprenditore, che perde i possibili guadagni”. Oltretutto, stando alla concessione, “in caso di mancato rispetto del termine per causa imputabile al concessionario sarà corrisposta una penale di 500 euro per ogni giorno di ritardo”. Non è dato sapere se questa sanzione sia stata applicata: certamente la mancanza di liquidità non può essere considerata una causa di forza maggiore.

“Il masterplan del litorale domizio – ricorda Marchiello – ha previsto lo sviluppo del territorio ed è più che mai necessario avere un’attività portuale nella zona per le esigenze dei territori. Si potrebbe pensare anche a una fermata del taxi del mare, che alleggerirebbe il traffico interno”.

In base alla concessione, l’investimento da 85 milioni necessario per il porto va coperto in parte con “capitale di rischio del concessionario” ) e in parte con “capitale di indebitamento” (prestiti) e ricavi da “cessione, affitti e locazioni del diritto di ormeggio (posto barca) e di parcheggio per i corrispondenti posti auto nell’ambito dei parcheggi dedicati”. Fra le entrate dovrebbero esserci anche quelle derivanti dalla vendita o dalla locazione di “superfici e fabbricati con destinazione terziaria, commerciale e ricettiva, residenza turistico-alberghieri realizzati su aree ed immobili demaniali e comunali”.

La concessione ha la durata di ben 60 anni: tre erano stati previsti per costruire il porto, decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori, e i restanti 57 anni per la gestione. Dopo 60 anni complessivi, la struttura dovrebbe tornare nella disponibilità del Demanio. Il cantiere venne aperto il 3 luglio 2014, ma la società Marina di Pinetamare entrò nella piena detenzione di tutte le aree oggetto dell’intervento, trasferitegli dal Demanio dello Stato, solo il 18 ottobre 2018.

La giunta regionale il 19 marzo 2004, con la delibera 466, approvò gli atti di programmazione degli interventi sulla portualità turistica da attuarsi in project financing. E tra le azioni che aveva previsto c’erano anche quelle tese ad adeguare la struttura già esistente in località Pinetamare.

L’associazione di imprese ottenne l’affidamento in concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, la costruzione e la gestione del porto e delle relative strutture ricettive.

© RIPRODUZIONE
RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome