Ragusa, 66enne trovata morta in casa. Maria Zarba in una pozza di sangue con il cranio fracassato

A scoprire il suo cadavere è stato il nipote. Viveva con la nonna e, al rientro da lavoro, si è trovato dinanzi ad una scena orribile.

Cranio fracassato a Ragusa
Foto Richard Morgano/LaPresse

RAGUSA – Con il corpo immerso in una pozza di sangue. E’ così che questa notte è stata trovata Maria Zarba, 66 anni, volto noto in città. La donna aveva il cranio fracassato. A scoprire il suo cadavere è stato il nipote. Viveva con la nonna e, al rientro da lavoro, si è trovato dinanzi ad una scena orribile.

Ministrante e assistente dei bisognosi, chi era la 66enne trovata morta in casa

Maria era sposata con un tecnico di laboratorio di 74 anni. I due, però, non vivevano più insieme. E con lei, da molti anni, non c’erano nemmeno più i quattro figli. Due donne e due uomini fuori città per impegni lavorativi. La 66enne era molto ben voluta in comunità. Si dedicava all’assistenza dei bisognosi e alla beneficenza nel quartiere. Aveva inoltre insegnato al liceo classico ed era ministrante. Fin dalle prime luci dell’alba non si parla che di lei in città. Le urla strazianti del nipote, dopo l’ingresso nel soggiorno-cucina dell’abitazione di via Giambattista Odierna, risuonano ancora come uno squarcio nell’aria.

In una pozza di sangue con il cranio fracassato, si esclude l’ipotesi della rapina per Maria Zarba

Gli interrogatori da parte dei carabinieri sono partiti a notte inoltrata. Ascoltati il marito e alcuni nipoti, tra cui quello che ha scoperto il corpo senza vita della nonna. Maria Zarba aveva il cranio fracassato. Le prime analisi parlano di ferite multiple inferte con un corpo contundente. Per il momento, gli investigatori tendono a scartare l’ipotesi di una rapina finita male. In casa, apparentemente, era tutto in ordine. Ecco perché le immagini delle telecamere di sorveglianza piazzate nella zona – l’abitazione si trova a pochi passi dal Municipio, nel centro storico superiore di Ragusa – potrebbe consegnare alle forze dell’ordine una verità scottante. Non si esclude, infatti, che la donna potesse conoscere il suo assassino e che abbia potuto aprirgli le porte di casa sua.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome