Reddito di cittadinanza, la Toscana ricorre alla Corte Costituzionale sui navigator

Un ricorso alla Corte costituzionale affinché valuti la decisione del Governo sulle graduatorie dei concorsi e l'attivazione di un concorso per reclutare il personale dei centri per l'impiego

Foto Iacopo Giannini/LaPresse in foto Enrico Rossi

ROMA (LaPresse) – Reddito di cittadinanza, la Toscana ricorre alla Corte Costituzionale sui navigator. Un ricorso alla Corte costituzionale affinché valuti la decisione del Governo sulle graduatorie dei concorsi e l’attivazione di un concorso per reclutare il personale dei centri per l’impiego – i cosiddetti ‘navigator’ – secondo le procedure previste dalla Costituzione. Questo quanto ha deciso la giunta regionale toscana nella seduta di oggi. Sulla base di una comunicazione portata dall’assessore al lavoro Cristina Grieco, coordinatrice anche della IX Commissione della Conferenza delle Regioni dedicata proprio a formazione e lavoro.

“È singolare che il governo da una parte spinga all’autonomia regionale. E dall’altra invece voglia accentrare in malo modo funzioni che la Costituzione indica come concorrenti. Prevedendo così una leale collaborazione tra Stato e Regioni”, sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, insieme all’assessore Grieco. “In ogni caso per noi il discorso è chiaro. In Toscana non ci saranno ‘navigator’ presi come precari e assunti senza le procedure concorsuali previste dalla stessa Costituzione. Lavoriamo per poter assumere a tempo indeterminato”.

Reddito di cittadinanza, le dichiarazioni di presidente e assessore

Il ricorso deciso dalla giunta regionale riguarda quella che Rossi è Grieco considerano “una norma improvvidamente inserita nella legge di bilancio. Che inibisce l’utilizzo delle graduatorie per un numero di posti superiore a quello messo a concorso”. “Siamo convinti di avere ragione – spiegano presidente e assessore – perché si calpestano i diritti di cittadini e lavoratori. Che hanno partecipato ai concorsi e sono stati giudicati idonei dalle commissioni, obbligandoli a ripetere prove per cui già erano stati positivamente giudicati. È una norma vessatoria, che – cosa da non sottovalutare – si tradurrà anche in un aumento dei costi per la pubblica amministrazione”.

La giunta regionale ha anche stabilito di indire un concorso generale per assumere presso i centri per l’impiego. In modo da coprire la quota parte che spetta alla Toscana in relazione alla cifra di 10 mila ‘navigator’ indicata dal Governo. “Questo – concludono Rossi e Grieco – consentirà a tutti coloro che intendono partecipare di essere reclutati nel pieno rispetto della Costituzione. Se il governo attuasse la piena collaborazione con le Regioni, anziché fare fughe in avanti, concerterebbe un piano di finanziamenti affinché nel biennio queste persone fossero assunte in modo stabile e organico, senza alimentare nuovo precariato”.

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