Renzi lascia il Pd e si porta in Italia Viva il ministro Bellanova e 12 senatori

Il fiorentino: "Dopo sette anni in cui ho dato il cuore e sono stato considerato un intruso, uno non di sinistra"

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Matteo Renzi

ROMAMatteo Renzi non parteciperà alle attività del nuovo governo giallo-rosso: l’ex segretario del Pd dichiara (ancora una volta) la sua ‘uscita dai giochi.

“Parlare con Di Maio? Noi siamo civili e parliamo con tutti, ma non sarò io a partecipare ai tavoli. Ci sarà un segretario, un leader. Se la mia presenza è ingombrante, non sarò io a causare ingombro”: sono le parole del fiorentino con cui annuncia la sua uscita dal Pd e la creazione del neonato movimento Italia Viva. Al suo posto, dice l’ex premier, potrebbero tornare Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema.

Un ‘intruso’ nel Pd: “Dopo sette anni non sono considerato uno di sinistra”

Sembra deluso l’ex segretario del Pd: “Dopo sette anni in cui ho dato il cuore e sono stato considerato un intruso, uno non di sinistra” ha dichiarato Renzi. Una considerazione che stupisce lui soltanto. Numerose uscite, tra cui la celebre “aiutiamoli a casa loro”, non lasciavano dubbio ai militanti della sinistra. “Matteo Salvini ha aperto una pagina di polemica assurda dentro le istituzioni – dichiara l’ex premier stesso – Occorreva mettere le cose in chiaro anche dentro l’esperienza del Pd. Dopo sette anni meglio lasciarsi se le cose non vanno”. Ed è proprio ora, nel momento di maggiore ‘emergenza’, che Renzi si prende una piccola vendetta.

La vendetta di Renzi: il micro esodo dei 12 senatori

Sono in pochi a seguire Renzi, per ora, nella sua avventura politica. Per ora 12 senatori lasciano il Pd, per unirsi ad Italia Viva. Oltre all’attuale ministro delle politiche agricole Teresa Bellanova lasciano anche Francesco Bonifazi, Eugenio Comincini, Leonardo Grimani, Giuseppe Cucca, Davide Faraone, Nadia Ginetti, Ernesto Magorno, Laura Gavarini, Valeria Sudano, Mauro Maria Marino e Daniela Sbrollini. Insieme a loro anche la senatrice di Forza Italia, Donatella Conzatti. Non abbastanza da impensierire i Democratici, ma comunque l’ennesima frattura nella sinistra, che si vede sempre più frantumata in mille compagini politiche.

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