Milano, 2 ott. (LaPresse) – “Che nella Locride in cui la ‘ndrangheta spadroneggia si arresti Domenico Lucano è paradossale. Quando il sindaco di Riace fu accusato di molteplici reati non esitammo a schierarci dalla parte del sindaco certi della sua innocenza. Oggi nelle parole del Gip ne troviamo la conferma, Lucano non avrebbe colpe. Ma nel corso delle indagini sarebbero emerse altre irregolarità che oggi hanno portato all’arresto del sindaco di Riace. Lucano viene accusato di avere cercato di impedire, senza nessun vantaggio personale o economico ma per un senso morale di giustizia che degli esseri umani finissero nel limbo della clandestinità. Invece di un premio per la sua umanità, in una Italia in cui cresce l’intolleranza e si restringono gli spazi di libertà, riceve le manette”. E’ quanto si legge in un comunicato a firma del gruppo di coordinamento della Rete dei comuni solidali – Recosol in merito all’arresto del sindaco di Riace, Domenico Lucano.
e ancora
“Noi continuiamo a stare con l’Italia che si oppone alle leggi razziali e all’odio. Con i tanti amministratori che sul territorio combattono una pericolosa deriva xenofoba e razzista. Domenico Lucano è colpevole del reato di integrazione. A lui, a Riace e all’Italia che non si arrende la nostra incondizionata vicinanza e solidarietà. Lavoreremo caparbiamente ancora più di prima”, continua la rete Resocol, che aggiunge: “In queste ore lo sdegno per questo arresto sta diventando enorme, una valanga di messaggi e di prese di posizione in favore di Domenico Lucano: semplici cittadini, tutto il mondo dell’associazionismo, artisti, sindaci da tutta Italia. Restiamo Umani Restiamo uniti, perché ha da passare la nottata ma passerà”.