Rigopiano, il sindaco dell’Aquila:”Siamo vicini ai familiari delle vittime”

"Ho avuto modo di leggere una storia. È la storia di Giampiero, cuoco pescarese che, 3 anni fa, il 18 gennaio, assistette alla furia della montagna che inghiottiva la sua famiglia"

Foto Simone Fanini/LaPresse 18-01-2019 Rigopiano, Pescara Cronaca Rigopiano due anni dopo, Di Maio e Salvini sulle macerie dell'hotel Nella foto: un momento della cerimonia, il totem dell'Hotel

MILANO – “Ho avuto modo di leggere una storia. È la storia di Giampiero, cuoco pescarese che, 3 anni fa, il 18 gennaio, assistette alla furia della montagna che inghiottiva la sua famiglia. Nel disgraziato hotel di Rigopiano”. Lo dichiara il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

La sua è una storia di speranza e sopravvivenza. Fu il primo a dare l’allarme. Ha potuto riabbracciare sua moglie e i suoi due figli. Ma nei suoi occhi si perpetua il dolore e il senso di precarietà dell’esistenza – che pure è naturale – lo accompagna. E forse non lo lascerà mai. Per lui, per la sua famiglia, per quanti hanno perso la vita quel pomeriggio. Per quanti, ancora, l’hanno persa all’Aquila nel 2009, per il Centro Italia, per la nostra grande Italia, dobbiamo smettere di avere paura”.

Il sindaco dell’Aquila esprime il proprio dispiacere ai familiari delle vittime di Rigopiano

“Dobbiamo tornare a credere. Dobbiamo vivere crescendo competenze, capacità di intervento, lungimiranza e consapevolezza. Le competenze nel senso dello studio e dell’approfondimento delle azioni di prevenzione, la capacità di intervento quando ci troviamo di fronte a un’emergenza, la lungimiranza perché dobbiamo imparare che ci sono pericoli a cui possiamo sottrarci con programmazione, tecnologia, costruzioni sicure e luoghi geologicamente stabili dove risiedere, consapevolezza che non si può prevedere, ma si può evitare allontanando concretamente il rischio. Oltre c’è l’ineluttabilità. “Quel che vedo nella natura è una struttura magnifica che possiamo capire solo molto imperfettamente, il che non può non riempire di umiltà qualsiasi persona razionale”, ha affermato Einstein”.

“Le nostre radici, la nostra terra non è nemica. Dobbiamo trasformarla in alleata. Oggi i figli di Giampiero hanno paura quando si allontanano da casa e, prima di dormire in altri letti, si chiedono quanto sia “sicuro”. Non possiamo garantire nulla completamente e oggettivamente. Ma possiamo lavorare insieme, non più soli, affinché certi dolori acquistino la consolazione di un futuro migliore. L’Aquila è vicina ai famigliari delle vittime di Rigopiano. Con loro piange e per loro resiste” conclude il primo cittadino.

(LaPresse)

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