Truffa allo Stato. Sequestro da 200mila euro per due consiglieri comunali

Avrebbero ricevuto rimborsi dopo finte assunzioni in aziende locali

PALERMO – Truffa aggravata ai danni dello Stato e falso. Sono queste le accuse che questa mattina hanno portato le fiamme gialle del nucleo di polizia finanziaria di Palermo ad eseguire un sequestro preventivo per un totale di 200mila euro.

I soggetti accusati di truffa allo Stato

Destinatari del provvedimento Giovanni Geloso, ex consigliere comunale, e Mimmo Russo, attualmente in carica nel gruppo di Fratelli d’Italia, oltre che Daniela Indelicato e Antonia Geloso che ne avrebbero simulato l’assunzione. È stata la legge regionale numero 30 del 23 dicembre 2000 il punto di partenza che ha portato al provvedimento. Secondo questa disposizione, infatti, i consiglieri hanno diritto di assentarsi dalle aziende per svolgere il mandato pubblico. E così i rispettivi datori di lavoro ricevono dal Comune il rimborso per le retribuzioni e le assicurazioni nei giorni di assenza. Assenteismo collegato a finti posti di lavoro e relativi rimborsi, dunque.

Le indagini delle fiamme gialle

Le indagini erano iniziate dall’assunzione (presunta) di Geloso e Russo rispettivamente da parte della ‘Set Sistemi Elettrici Tecnologici’ di Antonia Geloso, sorella dell’ex consigliere, e dalla ‘Fenalca Interprovinciale Sicilia’ legalmente rappresentata da Indelicato. Nello specifico i rimborsi contestati sono di 60 e 136 mila euro. Fondamentali anche le testimonianze degli altri dipendenti delle aziende in questione. Hanno confermato che i due consiglieri coinvolti nell’inchiesta in realtà non erano (quasi) mai presenti sui rispettivi posti di lavoro. E in questo senso le indagini delle fiamme gialle andranno avanti per verificare l’esistenza di altri casi analoghi.

A specificare la ratio dell’operazione il colonnello Virgilio Cosmo: “Prosegue – ha detto – l’azione della guardia di finanza di Palermo, coordinata dalla procura della Repubblica, di contrasto alle frodi, ai bilanci dell’Unione europea, nazionale e locali e agli sperperi di denaro pubblico. Questi – ha proseguito – rappresentano un rilevante danno per tutta la comunità. La stessa che si vede privata della possibilità di godere dei benefici del corretto investimento delle risorse da parte della pubblica amministrazione”

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