Rinviata a domani l’ultima fase del salvataggio di Stefano Guarniero

Gli esperti del soccorso alpino sono al lavoro da ieri pomeriggio per salvarlo

© Gabriele Moroni / lapresse
di Cristina Favento e Benedetta Dalla Rovere

TRIESTE (LaPresse) – Rinviata a domani mattina l’ultima fase del salvataggio di Stefano Guarniero. Lo speleologo triestino di 33 anni è bloccato ormai da oltre 24 ore in una grotta sotto il monte Canin, in Friuli Venezia Giulia. Dovrà trascorre anche queste ultime ore a circa 200 metri sotto terra. Dalle ultime verifiche, infatti, i soccorritori si sono accorti che la grotta contiene altre strettoie che rendono necessario l’impiego di ulteriori cariche esplosive per far passare la barella. Lo speleologo, che di professione fa l’infermiere, è ferito all’addome e ad un braccio, ma le sue condizioni sono considerate stazionarie.

Gli esperti del soccorso alpino sono al lavoro da ieri pomeriggio per salvarlo

Con delle micro cariche esplosive stanno ampliando il passaggio, in modo tale da riuscire a farlo passare dal cunicolo in piena sicurezza. Lavori che con ogni probabilità proseguiranno per buona parte della notte. I tecnici disostruttori, infatti, sono riusciti ad entrare nella grotta da accesso ingresso naturale, situato circa cento metri più in basso rispetto a quello utilizzato dal 33enne e dai suoi due compagni di escursione. E’ stato necessario liberare il varco dal ghiaccio. Operazione messa a punto dagli esperti del Soccorso Alpino e speleologico che ha consentito di velocizzare le operazioni e di evitare al team di soccorso alcuni passaggi difficili, come trenta metri di strettoia e un pozzo di ghiaccio di circa 130 metri. Ora si stanno preparando per la lenta e prudente risalita con la barella.

Durante tutte queste ore lo speleologo è stato assistito dal personale medico specializzato. Che è arrivato sul posto dopo che intorno alle 16 di ieri è scattato l’allarme. Guarniero ha perso l’equilibrio ed è precipitato da una ventina di metri di altezza. Subito dopo la caduta, uno degli amici che erano con lui lo ha raggiunto ed è rimasto nella grotta, mentre l’altro è uscito per chiamare i soccorsi. Poco dopo si sono messi all’opera gli uomini del soccorso alpino del Fvg, insieme ai colleghi di altre regioni vicine e ai tecnici della Protezione civile. Dalle 2 di domenica notte, si è aggiunta anche la squadra di disostruttori, arrivati sul posto con un elicottero dell’Esercito, fondamentali per estrarre Guarniero dalla grotta. Ci vorrà ancora del tempo perché lo si possa liberare riportandolo alla luce del sole: se tutto andrà bene le operazioni termineranno domani mattina.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome